Con l’aiuto di Silente, Harry Potter continua la sua battaglia per sconfiggere Voldermort e i suoi seguaci che si fanno sempre piu’ potenti. Tentando di scoprire le radici del male il maghetto e il preside studiano la collezione di ricordi sulla giovinezza di Tom Riddle, ma l’episodio fondamentale per capire come sconfiggere Lord Voldemort e’ ancora custodito nella memoria di Horace Lumacorno professore di pozioni in pensione che Silente richiama a Hogwarts affinche’ Harry riesca a farselo confidare.
Il sesto romanzo della saga di HP e’ forse il piu’ deludente e la delusione si fa ancora piu’ cocente nella versione filmica del capitolo, piatto e banale.
Magia e paura si appiattiscono assieme alle nascenti passioni amorose dei ragazzi sempre mostrati a sbaciucchiarsi sullo sfondo delle gotiche arcate del Christ Church College di Oxford che ospitano le riprese in interni della saga; manca ogni indagine logica, del resto chi e’ il principe mezzosangue e perche’ ha questo soprannome i lettori della saga letteraria gia’ lo sanno. Anche i personaggi non riescono ad uscire dal bozzetto, non c’e’ nessun approfondimento della psicologia di Harry e Ron ed Hermione sono ridotti a monotone figurine.
L’impressione e’ quella di aver assistito a un lavoro tirato via con noia, passo obbligato per giungere all’agognato finale che verra’ diviso in due parti, tanto per non farsi sfuggire la ben piu’ piccola fonte di guadagno e oramai presa dalla malignita’ per vendicare i 153 noiosissimi minuti buttati via, arrivo a pensare che la decisione di posticipare l’uscita di Harry Potter e il principe mezzosangue alla meta’ di luglio non sia nata dall’esigenza di sfruttare il periodo estivo ma di non avere nessun concorrente con cui spartire gli incassi.
ma che kattiva!
ma anche arguta.
brava!
Scritto da: monica | 10 settembre 2009 a 13:30