Robert Kearns, professore universitario di ingegneria elettronica, nel 1964 invento’ il tergicristallo ad intermittenza ma il progetto gli fu scippato dalla Ford a cui il professore l’aveva proposto. Dopo un esaurimento nervoso, Bob Kearns inizio’ una battaglia legale durata dodici anni per far valere i suoi diritti di brevetto.
Questa e’ fondamentalmente una storia di etica, per parafrasare l’introduzione dei corsi universitari tenuti dal protagonista e il tema del film e’ la riflessione su quanto sia oggettivamente etico combattere una battaglia cosi’ estenuante che mette in gioco valori fondamentali come l’amore e la famiglia per il riconoscimento di un diritto.
No, non siamo di fronte al solito film manicheo dell’uomo solo che combatte contro la corporation senza cuore di cui la filmografia americana ha fatto quasi un sottogenere del filone “legal”: la scelta del regista Marc Abraham di aprire il film con il protagonista in pieno esaurimento nervoso per poi narrare l’antecedente fa di Kearns un personaggio decisamente antipatico, con la sua svagatezza da inventore. Kears ha il lampo di genio di inventare il tergicristallo ma non contento di avere finalmente un brevetto valido e un ottimo lavoro come professore universitario piu’ una bella famiglia con sei figli, pecca di presunzione quando decide di voler diventare un grande imprenditore e produrre in prima persona i suoi tergicristalli. Certo, la Ford gioca indubbiamente sporco con lui ma la logica e il buonsenso sono dalla parte della grande azienda che non puo’ affidare un progetto innovativo alla gestione di una persona inesperta.
No, non siamo di fronte al solito film manicheo dell’uomo solo che combatte contro la corporation senza cuore di cui la filmografia americana ha fatto quasi un sottogenere del filone “legal”: la scelta del regista Marc Abraham di aprire il film con il protagonista in pieno esaurimento nervoso per poi narrare l’antecedente fa di Kearns un personaggio decisamente antipatico, con la sua svagatezza da inventore. Kears ha il lampo di genio di inventare il tergicristallo ma non contento di avere finalmente un brevetto valido e un ottimo lavoro come professore universitario piu’ una bella famiglia con sei figli, pecca di presunzione quando decide di voler diventare un grande imprenditore e produrre in prima persona i suoi tergicristalli. Certo, la Ford gioca indubbiamente sporco con lui ma la logica e il buonsenso sono dalla parte della grande azienda che non puo’ affidare un progetto innovativo alla gestione di una persona inesperta.
Il personaggio di Kearns si riscatta nel corso del film e lo apprezziamo veramente solo quando dopo 12 anni riesce a portare la Ford in un aula di tribunale decidendo di difendersi da solo e con la sua lucidita’ smonta un’accusa con l’esempio letterario di Dickens.
Ma il prezzo del successo legale e’ messo sotto l’occhio dello spettatore: la fine della storia d’amore con la moglie, (Lauren Graham, sempre un po’ “Lorelei”) e quindi la domanda etica di cui parlavo all’inizio: vale la pena di mantenere il puntiglio e volere un riconoscimento pubblico dalla Ford se questo comporta la distruzione dell’amata famiglia?
A ogni spettatore l’ardua risposta di certo Kearns rimane un personaggio insolito nel panorama cinematografico, un eroe segnato dal peccato originale, meravigliosamente interpretato da Greg Kinnear.
A ogni spettatore l’ardua risposta di certo Kearns rimane un personaggio insolito nel panorama cinematografico, un eroe segnato dal peccato originale, meravigliosamente interpretato da Greg Kinnear.
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