Sam Tyler è un detective della polizia di New York che indaga su un efferato serial killer che ha catturato anche la sua fidanzata, Maya.
In seguito ad un incidente stradale, Tyler si ritrova sbalzato nel 1973: il poliziotto riuscirà a fermare il serial killer prima che diventi tale ma resterà bloccato in un tempo che non è il suo..
In seguito ad un incidente stradale, Tyler si ritrova sbalzato nel 1973: il poliziotto riuscirà a fermare il serial killer prima che diventi tale ma resterà bloccato in un tempo che non è il suo..
Su Fox Crime è in programmazione il remake americano della serie, il plot originario è inglese e datato 2006 e sarà in onda su Rai 2 a partire da domenica prossima, 7 giugno, intorno alle 22,30.
Ovviamente sono molto curiosa di vedere, praticamente in contemporanea, le differenze tra le due serie. Si vocifera anche di una versione italiana del progetto, il che fa molto pensare sul desiderio di puntare lo sguardo sul passato, forse per troppa paura verso il futuro.
Nella versione americana il coté fantascientifico relativo al viaggio nel tempo è lasciato un po’ in secondo piano, quello che funziona è l’attenzione ironica (ma affettuosa) con cui si ricostruisce il distretto di polizia del 1973: Sam Tyler, poliziotto indefessamente politically correct, fa molta fatica a confrontarsi con i suoi nuovi colleghi, maschilisti razzisti e omofobi, pronti a manipolare le prove pur di incastrare il colpevole e la completa mancanza di attenzione per la scena del crimine a volte sembra essere una presa in giro di famosissimi serial dove tutta l'indagine poliziesca è delegata al mezzo scientifico.
Sul distretto e sul quartiere impera il tenente Gene Hunt, burbero, forse corrotto ma in fondo dal cuore d’oro, magnificamente interpretato da Harvey Keitel.
La serie punta su altri camei famosi, Maya la fidanzata di Tyler è Lisa Bonet (la Denise Robinson de I Robinson) e nel quinto episodio Woopy Goldberg interpreta una leader dei movimento per i diritti civili dei neri che “predica" da una radio parlando con voce maschile per riuscire ad avere più credito.
Ovviamente sono molto curiosa di vedere, praticamente in contemporanea, le differenze tra le due serie. Si vocifera anche di una versione italiana del progetto, il che fa molto pensare sul desiderio di puntare lo sguardo sul passato, forse per troppa paura verso il futuro.
Nella versione americana il coté fantascientifico relativo al viaggio nel tempo è lasciato un po’ in secondo piano, quello che funziona è l’attenzione ironica (ma affettuosa) con cui si ricostruisce il distretto di polizia del 1973: Sam Tyler, poliziotto indefessamente politically correct, fa molta fatica a confrontarsi con i suoi nuovi colleghi, maschilisti razzisti e omofobi, pronti a manipolare le prove pur di incastrare il colpevole e la completa mancanza di attenzione per la scena del crimine a volte sembra essere una presa in giro di famosissimi serial dove tutta l'indagine poliziesca è delegata al mezzo scientifico.
Sul distretto e sul quartiere impera il tenente Gene Hunt, burbero, forse corrotto ma in fondo dal cuore d’oro, magnificamente interpretato da Harvey Keitel.
La serie punta su altri camei famosi, Maya la fidanzata di Tyler è Lisa Bonet (la Denise Robinson de I Robinson) e nel quinto episodio Woopy Goldberg interpreta una leader dei movimento per i diritti civili dei neri che “predica" da una radio parlando con voce maschile per riuscire ad avere più credito.
amici non ho visto la versione americana, che diciamocelo ha come protagonista un fogozzo paura, ma la versione inglese che, diciamocelo, ha come protagonista uno assolutamente normale...al limite del bruttino. ma vi dirò, mi ha socnfinferato. l'attore, per me sconosciuto, era bravo, ha interpretato appieno lo shock di trovarsi in un incubo, in incubo non solo in sè ma anche per le contingenze: no cellulari, no computer (la gente lo guarda stranito come se parlasse arabo: fantastico!), no impronte, autopsie per modo di dire...penfino io ho sentito l'angoscia di vivere praticamente nel medioevo! non ci aveva mai fatto caso ma l'idea di lavorare o addirittura vivere senza internet a momenti mi ha fatto venire un'attacco di panico!
ero scettica ma in questa desolazione per chi vive senza sky questo telefilm è una boccata d'ossigno...anche senza figozzo!
Scritto da: monica | 10 giugno 2009 a 13:49