Italia 2007,
con Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca, Cristiana Capotondi, Guido Caprino, Lucia Bosè,
regia di Roberto Faenza.
Mentre si reca all’inaugurazione della sede del Parlamento italiano a Roma, il parlamentare Consalvo Uzeda rievoca la sua vita, l’infanzia nella Sicilia degli ultimi anni dell’era borbonica e la giovinezza segnata dagli ideali garibaldini ma sempre sotto il segno del feroce scontro con il dispotico padre, il Principe Giacomo..
La versione televisiva in due puntate dell’opera di Faenza, liberamente ispirata al romanzo di Federico De Roberto, conferma gli stessi difetti della versione della pellicola per il grande schermo, stando alla recensione di MYmovies. Allo sfarzo della scenografia e dei costumi non corrisponde una solidita’ del racconto: se e’ interessante la rappresentazione delle grande famiglie nobiliari borboniche, soprattutto attraverso lo sguardo di un bambino, il curioso Consalvo che ci guida attraverso buchi della serratura e altri pertugi a sbirciare tra gli splendori e le miserie della sua famiglia, la figura stessa del Consalvo adulto rimane sempre ambigua e tutto sommato meschina, incapace di incarnare le grandi passioni che rendono paradossalmente piu’ simpatici i suoi familiari su cui spicca l’avido e tirannico genitore interpretato magistralmente da Lando Buzzanca.
La parabola esistenziale di Consalvo sembra costruita apposta per dimostrare nella maniera piu’ demagogica e pedissequa le grandi massime che segnano cinicamente la nascita della nostra nazione “cambiare tutto perche’ nulla cambi” e “Abbiamo fatto l’italia. Ora si tratta di fare gli Italiani” quest’ultima battuta finale della pellicola leggermente trasformata in “chissa’ quando faremo gli italiani”.
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