E’ tutto un gioco di scatole cinesi quest’ultimo film di Ferrario dove l’apparente semplicità e leggerezza della vicenda apre spunti di riflessione sempre nuovi, un esempio e’ il linguaggio verbale: si va dal semplice paradosso di un direttore di carcere che si chiama Libero ai giochi di parole inerenti alla condizione carceraria << che parte vuoi fare?>> <<la parte lesa>> fino al fatto che nessuno vuole interpretare il ruolo di Giuda ma qualcuno si comporterà da Giuda e metterà la protagonista nelle condizioni di fare una scelta o un sacrificio, che dir si voglia.
Ispirato all’esperienza di volontariato del regista nei penitenziari italiani, il film non è esattamente una pellicola sul mondo del carcere che sicuramente è più duro e crudo di quello che ci racconta Tutta colpa di Giuda di certo quello che chiaramente emerge dalla pellicola è l’umanità e la creatività (la meravigliosa scena della “musicazione” di ogni oggetto che serve ad allestire il palco) che neppure le sbarre della prigione riescono a contenere pur essendo un luogo di frustrazione e negazione per i suoi ospiti e per chi in queste strutture ci opera (Libero e Irene seduti sconsolati al termine de “l’ultima cena”).
Tema principale della pellicola è la riflessione religiosa, argomento sicuramente molto sentito nella realtà carceraria, e il personaggio di Irene Mirkovic, giovane regista serba trasferitasi in Italia dopo la guerra dei Balcani è l’ideale, data la formazione culturale meno impregnata di cattolicesimo, per compiere un percorso di avvicinamento al Cristo più utopico e idealista descritto dai Vangeli, riflettendo sui valori di libertà ed espiazione.
Ferrario si conferma ancora una volta autore innamorato di Torino nonché interessato alle nuove tecnologie: se in Dopo mezzanotte aveva descritto il lato romantico e notturno della capitale sabauda girando uno dei primi film italiani in alta definizione, le inquadrature sghembe di Tutta colpa di Giuda ce ne raccontano il degrado urbano utilizzando per la prima volta in Italia la stessa mdp sperimentata da Mel Gibson in Apocalypto.
Perdonami se intervengo probabilmente a sproposito in questo intervento.
Mi presento: sono Drewes, autore del blog cinematografico "Angolo dei film" ( http://angolofilm.blogspot.com/ ).
Mi piacerebbe poter effettuare uno scambio di link tra i nostri due blog, considerando che si occupano dello stesso tema.
Che ne pensi? Spero di risentirti, in qualche modo.
Scritto da: Drewes | 26 aprile 2009 a 04:02