La scorbutica Gemma, appena rimasta vedova si vede costretta ad affidarsi alle cure di una badante rumena, a meno di non lasciare la sua casa fiorentina e seguire il figlio a Trieste. Il legame tra le due donne si fara’ cosi’ stretto che Gemma accompagnerà Angela in patria quando questa decidera’ di tornare per scoprire cosa e’ successo al fidanzato di cui non ha notizie da tempo..
Un film umanissimo che indaga il rapporto “normale” che si instaura tra un’anziana resa insofferente dalla necessita’ di mettersi un’estranea in casa per non finire al ricovero e la giovane rumena che la accudisce. Lo sguardo del regista, Federico Bondi, sulla comunita’ rumena e’ molto limpido e nella loro voglia di darsi da fare c’e’ quasi l’eco di un certo gusto del neorealismo rosa, di un ottimismo italiano anni ‘50 che affascina Gemma.
Si oscilla tra atmosfere sospese e un sanguigno gusto toscano per la battuta (anche Ugo Chiti ha messo mano alla sceneggiatura), si apprezza la prova della brava Occhini, Pardo d’Oro a Locarno per questo film, ma quello che al solito non si regge e’ il finale aperto, qui liquido ed evanescente come l’estuario del grande fiume su cui si svolge la parte rumena dell’azione
Al rogo tutti i rumeni!!!
Scritto da: Sozzo | 09 aprile 2009 a 11:40
dilemma: cancello il commento soprastante per rispetto o lo lascio perche' si commenti da solo? ma perche' aver pieta' di uno sozzo?
Scritto da: ava | 09 aprile 2009 a 13:11