L’ Operazione Valchiria e’ l’ultimo e il piu’ celebre dei 15 attentati (tutti falliti!) perpetrati dai vertici dell’esercito tedesco ai danni di Adolf Hitler. L’operazione, avvenuta meno di un anno prima della rovinosa caduta del Terzo Reich, non puntava solo all’eliminazione fisica del tiranno, ma contava di fargli seguire un colpo di stato che decapitasse i vertici delle SS operando una geniale modifica di una direttiva di difesa interna dello stato nazista.
Preceduto da una serie di insinuazioni e pregiudizi su una forte ingerenza di Tom Cruise sulla direzione della pellicola, il film si rivela piu’ che dignitoso, sorretto da una buone dose di tensione, forse e’ un poco lunga la prima parta che narra come Stauffenberg perse un occhio e una mano durante un attacco aereo sul fronte africano.
Un Tom Cruise misurato nella sua interpretazione, con ciuffo riccioluto e mascella volitiva fa rivivere i divi degli anni '50 e l’atmofera d’antan pervade tutta la pellicola nella costruzione molto classica della sceneggiatura e nella fotografia che riportano ai grandi film di guerra anni '50/'60 con il loro bagaglio retorico che non manca neppure qui e forse la pecca piu’ grave dell’opera e' il voler attribuire al protagonista sentimenti umanitari e contemporanei (compreso il ripudio dello sterminio degli ebrei) che molto probabilmente non appartenevano al personaggio storico, spinto piu’ dal desiderio di agire per il bene supremo della nazione anche a costo di eliminare un capo a cui aveva giurato fedelta’ ma che aveva fallito e stava portando la Germania alla rovina; ma del resto il film si apre con una didascalia che dice chiaramente che il film si ispira solo a vicende reali, abbandonando fin da subito la ricerca di una verita’ storica.
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