***Il regista è scomparso sabato 2 luglio 2016 a 77 anni***
Nato a New York il 3 febbraio 1939, studia architettura ed arti figurative; nel 1962 inizia a girare documentari e spot televisivi.
Clint Eastwood rimane colpito dal contributo di Cimino alla sceneggiatura di Una 44 magnum per l'ispettore Callaghan e decide di farlo debuttare dietro la macchina da presa nel 1974 in Una calibro 20 per lo specialista.
Il piu’ grande successo come regista di Michael Cimino e’ la sua seconda opera Il cacciatore (1978) capolavoro indiscusso della cinematografia, vincitore di 5 premi oscar, tra cui miglior film, nel 1979.
L’enorme successo de Il cacciatore fa si che Cimino abbia carta bianca per la sua terza opera, I cancelli del cielo del 1980, western fluviale ed atipico “che contemporaneamente celebra e distrugge il mito della Frontiera” (Mereghetti). La pellicola fece fallire la United Artists e fa di Cimino un outsider che torna alla regia solo nel 1985 con L’anno del dragone. Il film non e’ esente da polemiche per lo spaccato cruento e senza speranza che offre delle metropoli americane, in particolare della Chinatown di NewYork. Resta forse l’opera piu’ visibile tra quelle di Cimino per la presenza di Mickey Rourke all’apice del successo, in Italia fu distribuito dopo Nove settimane e mezzo e ancora oggi gode di una buona distribuzione sui palinsesti televisivi.
Rourke e Cimino collaborano in 3 film e l’incontro avviene sul set de Il papa di Greenwich Village del 1984 da cui Cimino fu licenziato a meta’ lavoro per venire sostituito da Stuart Rosenberg.
Nel 1987 Cimino gira Il Siciliano rileggendo assieme a Mario Puzo la vita di Salvatore Giuliano come un Robin Hood siciliano, con un improbabile Christopher Lambert nel ruolo del bandito, ma allora il divo anglo francese era la star del momento..
Nel ‘90 torna a collaborare con Mickey Rourke in Ore disperate remake dell’omonima pellicola del 1955 firmato da William Wyler.
L’ultimo film di Cimino e’ del 1996, il bellissimo Verso il sole, storia di Brandon 'Blue' Monroe, un ragazzo navajo condannato per omicidio e malato terminale di cancro. Brandon sequestra un medico e lo costringe a seguirlo in una sorta di viaggio iniziatico nel deserto in cerca della guarigione. Pellicola dolente e toccante e praticamente invisibile al cinema o in televisione.
Nel 2007 Cimino ha anche diretto un episodio del film collettivo Chacun son cinéma ou Ce petit coup au coeur quand la lumière s'éteint et que le film commence (To each his own cinema - A ciascuno il suo cinema) diretto da 33 registi che raccontano il loro rapporto con il cinema, inutile dire che il film non e’ stato distribuito in Italia ma solamente presentato al festival di Roma di quell'anno.
Attualmente Cimino sta lavorando una nuova opera il cui titolo e’ Man’s fate e, ispirandosi al romanzo di Andre' Malraux, La condizione umana, narra le vicende di alcuni Europei nella Shangai della rivoluzione comunista del 1923.
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