Harry Potter and the goblet of fire
U.S.A., 2005,
con Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Ralph Fiennes, Gary Oldman, Michael Gambon, Alan Rickman, Maggie Smith, Tom Felton, Brendan Gleeson, Miranda Richardson
regia di Mike Newell
Il nuovo anno di studi ad Hogwarts inizia con una sorpresa: la scuola ospitera’ il torneo Tremaghi, importantissima e perigliosa competizione tra le principali accademie di magia. Al termine della selezione dei rappresentanti di ogni istituto, viene misteriosamente indicato anche Harry Potter per difendere i colori di Hogwarts, benche’ non abbia ancora raggiunto l’eta’ minima per partecipare alla sfida.
In due ore e mezza si condensa il voluminoso resoconto delle (dis)avventure del quarto anno di studi di Harry Potter: mentre un futuro inquietante si annuncia per il mondo della magia con la reincarnazione di Voldemort, Harry e i suoi amici devono anche vedersela con le prime pulsioni ormonali.
Della pellicola rimangono impressi tre momenti: l’iniziale Coppa del Mondo di Quidditch, manifestazione clou del mondo della magia, funestata dall’attacco dei Mangiamorte, che purtroppo richiama i veri attentati che hanno sconvolto l’estate appena trascorsa; il divertente momento del ballo con i dubbi e le titubanze che impacciano Harry e Ron nel trovare il coraggio per invitare una ragazza ed in questo segmento il regista, Mike Newell, autore del celebre Quattro matrimoni e un funerale riesce a ricreare perfettamente l’atmosfera della commedia brillante.
Da segnalare una curiosita’: quando il ballo perde il tono ufficiale e si trasforma per un brevissimo momento in un concerto rock sul palco avrebbero dovuto esserci i Franz Ferdinand che declinarono l’offerta di partecipare al film per gli impegni dovuti al successo del loro primo album e vista la brevita’ della scena non si puo’ che approvare la loro scelta.
In fine e’ memorabile la reincarnazione di Lord Voldemort che da sgorbietto insignificante, grazie ad un incantesimo, prende le fattezze di un bravissimo Ralph Fiennes che recita senza naso rubando la scena al giovane protagonista (e da un punto di vista puramente recitativo si prevedono tempi veramente difficili per HP!)
Malocchio Moody invece non e’ cosi’ inquietante come nel romanzo: ci si affida alla recitazione molto fisica del possente Brendan Gleeson e l’occhio magico finisce in secondo piano, al pari degli altri arti meccanici del nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure.
Per il resto il film si conferma un’operazione commerciale di lusso: gli effetti speciali sono sempre piu’ accurati ed impressionanti: dalle vertiginose scene del mondiale di quidditch, agli immaginifici ingressi delle delegazioni delle altre scuole, per finire con il perfetto realismo dei draghi.
Per quanto riguarda le polemiche riguardanti un eventuale divieto del film che in Spagna e’ stato vietato ai minori di sette anni, non trovo che le immagini siano cosi’ paurose: in fondo il film e’ costruito pensando ad un target di giovanissimi, piu’ che all’intervento dello censura, sta alla coscienza dei genitori valutare se sia il caso di iniziare i proprio figli sotto i sei anni alla frequentazione cinematografica proprio con questa pellicola, che ripeto, non e’ terrificante nelle immagini, ma forse inquieta per il particolare punto della saga che si intreccia sempre piu’ con la drammatica realta’ che la televisione porta in casa.
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