Quel “miracolo” nel titolo dell’ultima fatica di Spike Lee ricorda film come Miracolo nella 34° strada o Il miracolo delle campane, pellicole dove l’elemento strappalacrime e fantastico veste un ruolo fondamentale e Spike Lee sembra far rivivere reminiscenze di quel genere filmico nel personaggio di Angelo Toracelli, il bambino salvato dall’amico immaginario (in realta’ l’amico non sopravvissuto all’eccidio di Sant’Anna) facendolo ricomparire come deus ex machina alla fine del film.
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