Quando la CIA decide di retrocedere l’analista Osborne Cox per problemi di alcolismo, questi si offende e si licenzia. La moglie preoccupata per un eventuale calo del tenore di vita decide di divorziare e buttarsi tra le braccia del suo amante Harry Pfaffer, ma Harry e’ in realta’ un don giovanni incallito che non ha nessuna voglia di lasciare la moglie e nel frattempo flirta anche con Linda, impiegata di una palestra dove e’ stato trovato un CD contenente informazioni riservate della CIA. Pur di trovare i soldi per un serie di interventi plastici di cui ha assolutamente bisogno per dare una svolta alla propria vita Linda non esita a incoraggiare il collega Chas a chiedere un riscatto per la restituzione del dischetto...
La sequenza di eventi a catena corre come un domino surreale per tutto il film portando ad esiti a volte inattesi, ma sempre esilaranti per lo spettatore che ha presente tutta la situazione, non cosi’ per la CIA che si trova dover gestire una situazione senza sapere di averla causata in prima persona. L’idiozia e’ dunque al potere ma se non fosse per le due donne volitive (forse tre?), motivate da interessi molto meschini e superficiali la macchina degli eventi non si sarebbe messa in moto e le eroine in un modo o in un altro alla fine riescono ad ottenere quello che vogliono, a differenza dei protagonisti maschili che restano in completa balia degli eventi.
Giocando con le classiche paranoie americane del complotto, i fratelli Cohen mettono in scena una commedia ottima che si avvale di un gran cast: questo film mi ha finalmente permesso di apprezzare in pieno le qualita’ attoriali di Brad Pitt, che finora avevo penalizzato per la vacuita’ dell’espressione, non per nulla l’unica pellicola dove fin’ora l’avevo ammirato era Intervista con il vampiro dove la sua bellezza un po’ vuota (giudizio meramente personale) si adeguava perfettamente al personaggio bidimensionale del non morto Louis.
In Burn after reading Pitt e’ veramente impagabile nel suo ruolo svampito e sfido chiunque a resistere alla sua vis comica quando nel maldestro tentativo di ricatto in auto strizza gli occhi per cercare di fare lo sguardo da duro.
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