La bellissima Veronica e’ una donna in carriera, tutta presa dal progetto di aprire un concept store e ben lontana da quello di allargare la famiglia, come vorrebbe l’invadente madre aspirante nonnina, cosi’ insistente da convincere figlia e genero a sottoporsi a un controllo sulla loro capacita’ di fecondazione. Il test rivela che il marito di Veronica non puo’ procreare ma contemporaneamente la donna si scopre incinta..
Se del film va assolutamente salvata la fotografia iperrealista che ben sottolinea i pochissimi momenti visionari di Corsicato (la sequenza onirica dei gigli e la perdita d’acqua della lavatrice), purtroppo la trama banalotta non corona la bellezza delle immagini: Corsicato, tra una citazione cinematografica e l’altra, si perde in una sensualita’ esasperata che fa da contraltare ad una sessualita’ inesistente: uomini che non riescono ad avere un erezione o nel migliore dei casi soffrono di eiaculazione precoce, per tacere della sessualita’ femminile che e’ ovviamente subita (infatti il figlio della colpa e’ frutto di uno stupro non certo di un desiderio sessuale della bella Vera!).
Tra le righe sembra di intravedere una volonta’ di critica ai valori esclusivamente estetici del mondo di oggi (il personaggio di Martina Stella) ma Corsicato non osa affondare il coltello nella piaga e ripiega su scelte (soprattutto il finale) che vorrebbero accontentare un po’ tutti e credo che invece abbiano finito per scontentare diversi.
Stavolta, siamo agli antipodi... A me è piaciuto proprio assai.
Scritto da: Noodles | 20 settembre 2008 a 13:57
Piaciutissimo anche a me anche nell'eccesivo almodovarismo e nell'inconsistenza del contenuto
Scritto da: alp | 29 settembre 2008 a 00:09