Bologna, fine anni ‘30: un professore di disegno campano trapiantato a Bologna vive per la figlia che dimostra una qualche fragilita’ emotiva e le restera’ vicino anche quando la ragazza in uno scatto di gelosia uccidera’ la sua migliore amica e sara’ rinchiusa in un ospedale psichiatrico..
Sono entrata in sala con molte aspettative verso questa pellicola (speravo in un bis della magia de La seconda notte di nozze) e invece sono uscita dalla sala con un sonoro “embe’?” che mi dominava la mente.
La storia era anche interessante, la ricostruzione della Bologna pre e post bellica buona, quello che credo non abbia funzionato sia stata la scelta di concentrare l’attenzione “sul vaso di coccio tra vasi di ferro”: questo padre, eterno sconfitto dalla vita, dall’amore, dalla paternita’ (e pure dall’amicizia!) che non si rassegna alla tragedia della sua esistenza non ha poi molto di interessante rispetto alle figure tragiche della figlia (da sempre un po’ borderline ma non ci viene mai raccontato perche’ o come) e della moglie che non e’ capace di confrontarsi con questa figlia difficile rifugiandosi sempre nella solita battuta che non le viene perdonato il fatto di aver passato la vita a inseguire la bellezza. Certo, il film si intitola il papa’ di Giovanna e quindi e’ ovvio che l’attenzione verta sul padre, ma resta innegabile il fatto che e’ figura meno interessante rispetto alle altre che purtroppo restano appena abbozzate.
Anche la Coppa Volpi come migliore attore a Orlando e’ forse un po’ eccessiva: l’attore partenopeo non spicca particolarmente forse perche’ si tratta di un ruolo perfettamente tagliato sul suo tipo fisico per cui non si e’ sforzato molto o la caratterizzazione non risalta, ma del resto non mi pare un film che offra eccelse prove recitative, la migliore resta la Rohrwacher anche per il coraggio di recitare la parte adolescenziale con gli orrendi brufoloni sulla fronte chiaramente posticci e totalmente inutili, dato che l’attrice caratterizzava gia’ perfettamente, con la postura scesa delle spalle o l’incertezza nella voce, le insicurezze di Giovanna.
Concordo con te :-)
P.S. complimenti per la nuova grafica
Scritto da: roy | 23 settembre 2008 a 18:43
Scusa l'off topic ma ti devo segnalare che hai dimenticato di aggiornare i voti di Caspian sulla connection...
Scritto da: gparker | 24 settembre 2008 a 12:26
ma che bella questa nuova impostazione! molto minimal chic! e il vestito ciclamino della martina stella? quando anche il caso agevola vuol dire che la classe c'è!
Scritto da: Monica | 25 settembre 2008 a 15:40
roy e monica: grazie! :)
gparker, non ci sono voti da aggiornare: gran parte dei commenti sono di non giudici
Scritto da: ava | 26 settembre 2008 a 17:18
vero che Orlando è sopravvalutato e non solo qui.Film tradizionale ma meglio degli ultimi Avati.
Scritto da: alp | 29 settembre 2008 a 00:08