USa 2005
con John Travolta, Uma Thurman, Vince Vaughn,
regia di F. Gary Gray
Chili Palmer sta meditando di abbandonare il mondo del cinema quando assiste all’esecuzione di un amico discografico da parte della mafia russa. Incurante della banda dei russi che cerca di eliminarlo in quanto scomodo testimone, Chili si prende a cuore la causa di di Edie, la vedova del discografico e di Linda Moon, una giovane e promettente cantante..
Dopo dieci anni da Get Shorty torna Chili Palmer, lo strozzino innamorato del cinema, nato dalla penna di Elmore Leonard.
Se il primo film offriva l’occasione per fare una satira del mondo del cinema e dei gangster in questa seconda pellicola (ancora tratta da un racconto di Leonard, Chili e Linda, scritto appositamente per lo schermo) si prende di mira lo star system musicale e la parodia e’ riservata alle bande di rapper che non mancano mai di girare armati di tutto punto o ai gruppi femminili che puntano tutto sulla bellezza e che nel film hanno l’emblematico nome di Chicken international.
La trama e’ discontinua, a volte poco chiara ed appesantita da un montaggio mediocre.
Si ride di una comicita’ grossolana e manca del tutto la calibrata misura e la freschezza che aveva fatto di un semplice lavoro di buona fattura come Get Shorty un film di culto.
Be Cool ripropone tutte le gag che avevano reso celebre il primo film, come la macchina mediocre: se in Get Shorty Chili era costretto ad andare in giro con “la cadillac dei minivan” ora gli tocca “ la cadillac del motore ibrido” ma mentre nel primo caso la sicurezza di Palmer trasforma la macchina in un oggetto di moda che tutti alla fine copiano qui resta solo una vetturetta strana che strappa qualche risata.
Ritornano i gangster che aspettano in casa davanti alla tv accesa, i protege’ di Palmer a cui lui dice di tacere una cosa e questi immediatamente la spifferano ai malavitosi di turno e torna anche la trappola della cassetta di sicurezza (nel primo film in aeroporto, qui presso il negozio dei pegni russi).
Questo ostentato citazionismo delle situazioni del film precedente e’ piuttosto limitante e costringe la vicenda a muoversi su binari gia’ determinati, mentre i personaggi piu’ divertenti sono quelli del tutto nuovi: il produttore Raji dagli abiti improbabilissimi e soprattutto Elliott, la sua guardia del corpo samoana gay che nutre ambizioni recitative, una caratterizzazione molto divertente che ha permesso al suo interprete, The Rock, di dimostrare brillanti capacita’ nella commedia.
Cast stellare che vede anche la partecipazione di Steven Tyler nei panni di se stesso come deus ex machina in grado di sciogliere la vicenda. Uma Thurman torna sullo schermo dopo il successo di Kill Bill e a conferma del suo legame con Tarantino ci regala un altro ballo con John Travolta che riprende quello di Pulp Fiction.
Una curiosita’: il personaggio di Linda, e’ interpretato da Christina Milian, una delle tante lolite del pop che qualche anno fa ebbe un grande successo con il singolo AM To PM.
recensione pubblicata suo tempo su ImpattoSonoro
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