L’orco Shrek corona il suo sogno d’amore sposando la bella principessa Fiona, trasformatasi in orchessa, ma dopo la luna di miele Fiona e Shrek vengono invitati nel regno di Molto Molto Lontano, perche’ i genitori della sposa desiderano conoscere il loro genero…
L’intelligente sequel inizia dove solitamente le fiabe finiscono, raccontandoci cosa si cela in realta’ dietro il “.. e vissero per sempre felici e contenti”. Il regno di Molto Molto Lontano e’ una gustosa parodia di Hollywood, anche il nome del luogo che campeggia sulla collina ricalca la famosa scritta, e del resto in quale posto di questo pianeta l’illusione di vivere in una fiaba perfetta e’ piu’ concreta che a Hollywood? Anche nel fantastico regno da cui Fiona proviene la bellezza e la perfezione sembrano essere condizioni imprenscindibili e l’arrivo del suo rustico marito creera’ non poco scompiglio, facendo scoprire che anche nella compassata famiglia reale non tutto e’ cosi’ perfetto come sembra.
Come nel primo episodio delle avventure di Shrek, continua l’irriverente citazionismo di film e fiabe: se quasi tutti i blockbuster degli ultimi anni sono rivisitati, dal bacio a testa in giu’ di Spiderman all’azione sfrenata con tanto di colonna sonora originale di Mission Impossible, l’omaggio piu’ divertente e’ quello al famoso bacio sulla spiaggia che Burt Lancaster e Deborah Kerr si scambiano in Da qui all’ eternita’ solo che stavolta lo sciabordio delle onde trascina via Fiona e Shrek si trova avvinghiato alla Sirenetta!
Maggior ironia e’ riservata ai personaggi delle fiabe piu’ famose: la sorellastra di Biancaneve e’ un trans che gestisce una bettola malfamata dove Capitan Uncino canta malinconicamente al pianoforte con la voce di Tom Waits, l’imbelle Principe Azzurro e’ un ragazzotto vanesio ed effeminato, figlio di una Fata Madrina per nulla campionessa di bonta’: eminenza grigia del regno di Molto Molto Lontano di cui tira dispoticamente i fili, non si rende conto di non essere piu’ un fiore di ragazza e vestita di uno scintillante abito rosso canta sdraiata sul pianoforte come Michelle Pfeiffer ne I favolosi Baker.
Ai protagonisti del film, Shrek, Fiona e Ciuchino si aggiunge un comprimario eccellente: il Gatto con gli Stivali, killer di professione passato alla causa dell’orco: abile spadaccino ha come arma segreta il musetto commovente del micetto abbandonato.
Per quanto riguarda la qualita’ dell’animazione, il film non ha nulla da invidiare alle produzioni Pixar, anzi forse una maggior indifferenza alla corsa verso lo stupefacente giova alla pellicola, estremamente luminosa e giocata su tinte chiare in netto contrasto con la tendenza Pixar di usare toni cupi, forse per dimostrare che anche nel nero piu’ totale non e’ possibile scorgere un singolo pixel.
Avvertenza: non uscite appena iniziano i titoli di coda: l’entusiasmante festa finale al suono de La vida loca ritorna dopo qualche minuto con un ultimo colpo di scena riguardante Ciuchino.
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