The Avenging Conscience: or 'Thou Shalt Not Kill'
USA 1914
con Henry B. Walthall, Spottiswoode Aitken, Blanche Sweet, George Siegmann, Ralph Lewis, Mae Marsh, Robert Harron
regia di D. W. Griffith
Un giovane orfano allevato dallo zio, inizia a litigare con il parente quando s'innamora di una ragazza: il tutore vorrebbe che si dedicasse solo al lavoro e quando la fanciulla si presenta e invita il giovane a un party lo zio la prende a male parole. Benché l'innamorato la difenda e la segua, l'umiliazione è così cocente che la ragazza decide di lasciarlo. Disperato il ragazzo medita vendetta e uccide lo zio nascondendo il corpo nell'intercapedine del camino ma il fantasma del morto inizia a perseguitarlo..
Griffith prende spunto da due racconti di Edgar Allan Poe, Il cuore rivelatore e il poema Annabel Lee di cui compaiono anche alcuni brani nelle didascalie e Annabel è anche il nome dato alla “sweethart” di cui il giovane è innamorato.
La storia prende il via drammaticamente con la morte della giovane madre. Il fratello della donna si prende cura del nipote ma quando lo vede allontanarsi per amore gli rinfaccia di averlo sempre mantenuto e pretende che si occupi di lui fino alla morte. L'evidenziare la doppia natura dell'uomo rivela la finezza psicologica di Griffith che lavora molto per antitesi: sei i due innamorati vanno comunque al party dopo gli insulti del vecchio, il loro animo non è certo festaiolo e Griffith non si accontenta di mostrarli mogi in mezzo alle altre coppie felici, inserisce l'inserto della cameriera che ha la conferma dell'amore del commesso del salumiere per evidenziare ancora di più la tristezza dei due amanti.
Vedendo un ragno che tesse la tela il ragazzo decide di tendere una trappola allo zio per liberarsi di lui ed essere libero di sposare l'amata con i soldi dell'eredità. L'omicidio viene però visto da un brutto ceffo (guarda caso un italiano) che ricatta il giovane.
Anche la coscienza però si risveglia e il ragazzo è perseguitato dal fantasma del vecchio, ha crisi mistiche in cui gli appare Cristo che gli ricorda il quinto comandamento: Thou Shalt Not Kill.
Risulta un po' strano che dopo la notte di pentimento il giovane non confessi tutto alla polizia che ha già intuito la sua colpa: la tensione è palpabile grazie ai dettagli sulle mani nervose del giovane, e il tamburellare del detective che irrita ancora di più il colpevole ma colpo di scena! è tutto un sogno, un brutto incubo in cui il nipote immagina di uccidere lo zio e quando finalmente lo ritrova in carne ed ossa passa ogni rancore, anche la fanciulla dopo una notte di sonno ristoratore decide di non lasciare il giovane nonostante l'opposizione del tutore e si reca a casa sua dove viene accolta amorevolmente anche dal vecchio che si scusa.
Trionfa il lieto fine in un tripudio di animaletti e graziosi bimbetti vestiti da satiri incantati dal flauto di Pan.
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