Dopo un colpo andato male dove e’ morto un bambino, due killer londinesi vengono spediti a Bruges per far perdere le loro tracce, col compito di fare esclusivamente i turisti; se Ken si adegua volentieri alla vita da turista scoprendo le bellezze della citta’, Il giovane Ray si annoia mortalmente , almeno fin che non trova conforto tra le braccia della bella Chloe.
Purtroppo il soggiorno a Bruges non e’ solo una vacanza e una sera arriva la telefonata del boss che ordina a Ken di uccidere Ray, responsabile materiale del colpo fallito..
In un periodo in cui le citta’ romantiche fanno da sfondo sempre e solo a storie d’amore mentre le grandi megalopoli e le suburre sono il contorno programmatico per le storie piu’ violente, l’idea di ambientare una commedia nera nella deliziosa e pittoresca cittadina delle Fiandre, Bruges, che vive interamente del suo fascino medievale, denota un certo carattere da parte dell’esordiente Martin McDonagh.
Se poi questa commedia puo’ contare su una sceneggiatura ineccepibile ricca di colpi di scena inaspettati, dove ogni gag si ripresenta prima della fine del film a riscuotere le sue conseguenze, l’opera prima del regista si conferma davvero un piccolo gioiello di intelligenza che sa mescolare perfettamente l’humor e la malinconia di due uomini in fuga che si pongono delle domande sul loro destino e la loro natura (commovente la scena al museo davanti ai quadri deliranti di Bosch).
Un esordio fulminante che si distingue per la grande prova attoriale dei tre protagonisti: Ralph Fiennes ha poco piu’ di un cameo, e’ il capo dei due sgangherati killer e in questa prova aggiunge una vena surreale alla sua galleria di personaggi psicopatici.
Brendan Gleeson e’ un grande caratterista, che qui ha finalmente un grande ruolo da comprimario che sfrutta benissimo: e’ perfetto nel ruolo di gangster di mezz’eta’ che inizia a mettere in discussione le sue scelte e nel corso del film si trasforma da signore lieto di fare finalmente il turista in una maschera tragica che ricorda nella scena finale l’Orson Welles sfatto de L’infernale Quinlan che passa alla televisione. Davvero una gran prova d’attore la sua, ma personalmente lo ricordero’ sempre per la faccia esilarante con cui entra per poco nell’inquadratura del droga party: vale davvero una carriera!
Poi c’e’ Colin Farrell che e’ davvero una rivelazione per il talento che dimostra per la commedia, peccato che avra’ ben poche occasioni per sfruttare questa sua propensione, visto che il genere e’ ormai tristemente in via d’estinzione.
Bene... confermi quanto di buono ho letto in giro. Spero di riuscire presto a vederlo, in un periodo (anche per Cannes) in cui ci sono tante pellicole che meritano una visione!
Scritto da: amosgitai | 25 maggio 2008 a 16:31
è morto sidney pollack...corvo rosso,yakuza,i 3 giorni del condor,...poi fase declinante (a mio avviso).
Scritto da: nicola moroni | 27 maggio 2008 a 09:21
Si, Nicola...ma questo post parla di In Bruges...
Un film bellissimo !
Scritto da: roy | 28 maggio 2008 a 08:40
Proprio bello, vero? Io ho addirittura rinunciato al primo tempo di Italia-Olanda per vederlo (ero già pessimista comunque). Cercherò quanto prima di rivederlo in lingua originale, perché il modo in cui hanno cercato di rendere nel doppiaggio il contrasto linguistico fra i due killer irlandesi e i turisti americani e canadesi - cioè facendo parlare questi ultimi come Stanlio e Ollio - mi e' suonato forzato.
Scritto da: AndreasC (da Flickr) | 12 giugno 2008 a 15:55
originale, profondo,con attori maiuscoli
Scritto da: alp | 15 dicembre 2008 a 23:24