The Fortune Cookie
USA 1966
con Jack Lemmon, Walter Matthau, Judi West
regia di Billy Wilder
Durante le riprese di un partita di baseball, il cameraman Henry Hinkle viene investito dal campione Luther "Boom Boom" Jackson e sviene. Portato in ospedale per gli accertamenti del caso, Henry si lascia convincere dal cognato azzeccagarbugli a fingersi invalido per intentare una causa miliardaria all’assicurazione..
Cinica commedia sull’avidita’ umana che si avvale della prova magistrale della coppia Lemmon Matthau, e giustamente il secondo per questo ruolo si guadagno’ anche un Oscar come miglior attore non protagonista: la sua faccia imperturbabile e’ perfetta per il ruolo di Gingrich “colpo di frusta”, avvocato di seconda categoria che vivacchia intentando false cause per incidenti e vede nella disgrazia del cognato l’occasione per svoltare: Gingrich e’ talmente addentro ai trucchi contro le assicurazioni che non esita di avvalersi dell’ipnosi e droghe per far si’ che il cugino superi il serio consulto medico voluto dall’assicurazione e risulti invalido. Per convincere il cognato a cooperare fa leva sul sentimento che l’uomo prova ancora per l’ex moglie Sandy. Lei lo ha lasciato per scappare con un musicista, spinta dalla sua ambizione di sfondare nel mondo della musica ma dopo l’incidente non esita a ritornare tra le braccia di Henry attirata dal profumo dei soldi con i quali potra’ allestire un suo spettacolo canoro.
Un panorama umano desolante a cui fa da contraltare “Boom Boom” Jackson, il campione di baseball, causa dell’incidente che non riesce a superare il senso di colpa per aver costretto Henry su una sedia a rotelle e rischia di rovinarsi la carriera saltando gli allenamenti per prendersi cura del povero Henry: la presenza di un carattere cosi’ ingenuo e fiducioso nella buona fede altrui mette ancor piu’ l’accento sull’avidita’ degli altri personaggi e la sua amicizia con Henry sara’ la causa del fallimento del piano, con il bel finale liberatorio nel campo da baseball, ma niente paura per il nostro imperturbabile Gingrich che riesce a cadere in piedi e ad inventarsi seduta stante un’altra causa!
In assoluto uno dei migliori del terzetto Wilder-Lemmon-Matthau. Meravigliosamente cinico. Sembra un paradosso, ma oggi il cinema è molto meno audace di queste commedie qua. Finge audacia sulla superficie, Wilder ci affondava dentro le mani e ti faceva rivoltare le budella (dalle risate).
Scritto da: Noodles | 21 aprile 2008 a 22:59
E' fenomenale.
Praticamente perfetto.
Più di tutti mi impressionano ritmo e scrittura e quel formato particolarmente panoramico e il bianco e nero particolarmente contrastato. Bellissimi.
Scritto da: gparker | 22 aprile 2008 a 20:10
quoto entrambi e sciolgo un lamento funebre sulla commedia ormai scomparsa dal panorama cinematografico mondiale. :-(((
Scritto da: ava | 23 aprile 2008 a 17:13
p.s. un appunto alla recensione: lo sport è il football
Scritto da: | 08 dicembre 2008 a 23:16
parabola cattivissima efficacissima
Scritto da: alp | 12 dicembre 2008 a 21:36