Stefano, musicista punk in crisi artistica e sentimentale, decide di tornare per qualche tempo a casa dai suoi per ritrovarsi ma appena a casa verra’ travolto nei numerosi problemi dei suoi familiari..
L’aggettivo che piu’ mi veniva in mente mentre mi godevo le gag del film era fantozziano: non sono mai stata una fan di Fantozzi, ma se negli anni’70-’80 la vita patetica del travet era il simbolo delle miserie italiane, oggi questo ruolo spetta al 35-40 enne in crisi, bamboccione di ritorno o per vocazione; quindi le (dis)avventure dei fratelli Nardini possono avere davvero qualcosa in comune con quelle del famoso ragioniere.
La vita di provincia poi e’ descritta con precisione assoluta, anche nei personaggi secondari, come Matrix, il classico ragazzo che si e’ sperso nel suo mondo e che tutti abbiamo conosciuto almeno una volta.
Divertente e leggero, sostenuto dalla grande prova del cast, Non pensarci non e’ pero’ un film conciliante: se non ci fosse stato l’intervento del deus ex machina, Stefano e i suoi fratelli sarebbero riusciti a risolvere i loro guai?
Che bello !!!
Scritto da: roy | 11 aprile 2008 a 18:06