John Mellor, figlio di un diplomatico, cresce al seguito della famiglia in diversi paesi del mondo, l’adolescenza, trascorsa in un rigido collegio inglese, culmina con il suicidio del fratello David.
I primi anni’70 vedono il giovane hippy ribattezzarsi Joe Strummer e cercare di farsi un nome nel mondo della musica, il suo gruppo 101'ers ci e’ quasi riuscito, quando il cantante e’ folgorato da un concerto dei nascenti Sex Pistols, Strummer capisce che il punk e’ la nuova via della musica e rinnega il suo passato hippy dedicandosi anima e corpo alla nuova band, The Clash che in pochi anni diventa il gruppo musicale piu’ famoso al mondo; ma l’artista non e’ in grado di gestire il successo: essere una pop star contrasta con quanto denuncia dai suoi testi, da qui l’inesorabile fine de gruppo e una profonda crisi personale da cui il cantante uscira’ moltissimi anni dopo con il nuovo gruppo dei Mescaleros. Nel 2002 la prematura scomparsa dovuta a una malformazione cardiaca di cui Joe Strummer non era a conoscenza.
Il bel documentario di Julian Temple indaga la figura complicata e complessa di una rockstar che rifiuto’ il successo ad ogni costo, pagandone lo scotto in prima persona, non si tratta pero’ di un agiografia ne l’esaltazione romantica e decadente di un looser: il regista non teme di puntare il dito anche sugli aspetti piu’ negativi del carattere di Joe Strummer. Quello che esce dal documentario e’ il ritratto a tutto tondo di un uomo, piu’ che di un artista; la pellicola puo’ interessare anche chi non ha amato o conosciuto i Clash, la cui musica e’ meno presente nel film di quel che ci si potrebbe aspettare; a fare da colonna sonora sono soprattutto gli estratti di London Calling, il programma radiofonico che Strummer condusse per la BBC World.
Alle immagini di repertorio si uniscono le testimonianze di familiari, colleghi e personaggi del jet set artistico (da Bono a Johhny Depp, da Scorsese a Matt Dillon) tutte raccolte attorno a suggestivi falo’, tanto amati da Strummer, accesi ai margini delle citta’ che fanno da sfondo alla sua vicenda umana: Londra, Dublino, New York e Los Angeles.
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Scritto da: Future Film Festival | 14 aprile 2008 a 18:14