Ho temuto che dopo un inizio davvero scoppiettante con le comiche reazioni alla visione della strana fidanzata di Lars, il film non fosse in grado di soddisfare le aspettative iniziali, invece la pellicola procede senza mai un momento di cedimento, trasformandosi in una favola delicata sul disagio dei nostri tempi: la vicenda surreale di Lars, introverso ventisettenne con seria avversione per il contatto umano, che risolve il suo bisogno d’amore fidanzandosi con una bambola gonfiabile acquistata su internet, e’ la spia macroscopica di un disagio e di un infantilismo assai diffusi nella nostra societa’, vedi l’impiccagione dell’orsetto della collega, vendetta non nuova nei film o serial ambientati negli uffici americani.
Grazie al sensibile suggerimento della psicologa della sperduta cittadina del Wisconsin dove Lars vive, tutto il paese asseconda il ragazzo nella sua “follia” trasformando la presenza di Bianca nell’occasione di uno psicodramma collettivo, che aiutera’ il protagonista a superare il suo malessere, richiamo o rimpianto di una collettivita’ partecipe delle vicende del prossimo ormai decisamente scomparsa, che da questa parte dell’oceano puo’ apparire come una visione un po’ sdolcinata della società, ma che negli State acquista un significato piu’ profondo visto che spesso il disagio irrisolto e’ il motore delle periodiche stragi di cui gli USA sono vittima.
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Ciao,
hai colto appieno l' anima del film :-)
Scritto da: roy | 05 marzo 2008 a 18:39
Fu una bella sorpresa, questo film. Quell'assurdo sottotitolo italiano faceva pensare a un film con la Bullock. Invece: che delicatezza, che incanto.
Scritto da: alp | 10 marzo 2008 a 11:08