A Londra, qualche giorno prima di Natale, una giovanissima prostituta russa muore nel dare alla luce una bambina, l’infermiera che ha assistito al parto cerca di risalire alla famiglia della ragazza tramite il suo diario, che nasconde solo segreti sulla mafia russa, mettendo l’infermiera e la sua famiglia in una situazione molto pericolosa..
Cronenberg sembra decisamente aver cambiato genere, passando dall’horror al noir ma resta sempre medesimo il demone sotto la pelle dei suoi film: l’ossessione per la carne, i corpi, in questo film martoriati e saguinanti (dalle ferite dei duelli all’arma bianca o dalla prostituzione) e tatuati.
Un’ossessione che negli anni si e’ fatta meno truculenta e in questo film assume un valore quasi salvifico: ambientato durante un periodo natalizio che pero’ non ha riscontro negli esterni londinesi (anzi, Londra e’ umida e livida come non mai) nessuna luminaria, solo la speranza affidata alla nascita di una creatura a cui viene dato un nome “che ricorda Cristo” che potrebbe rappresentare un nuovo futuro per Anna, almeno nel sogno finale di Nikolai.
C’e’ anche una sottile ironia in quest’opera: il ragazzino scemo e’ scemissimo, Oci ciornie e’ cantata, anzi miagolata, da un russo dai capelli improbabili, l’esaperazione delle caratteristiche colpisce anche a Kiril e Nikolai, un Viggo Mortesen mai cosi’ figo (altro che Aragorn!) con un taglio di capelli anni ‘50; un’esagerazione che cattura lo spettatore, confondendo le acque di una storia altrimenti prevedibile, per cui se si puo’ intuire lo scambio tra Ciryl e Nikolai pensato da Semyon si finisce per sperare nella favola del mafioso del cuore d’oro invece di pensare alla soluzione piu’ logica per la bonta’ di Nikolai.
Da antologia la scena nella sauna, dove Nikolai lotta completamente nudo con due energumeni: come in A history of violence le scene di sesso erano funzionali al film, senza implicazioni voyeristiche, anche stavolta il nudo di Viggo Mortensen non ha compiacimenti, ne’ erotici ne’ atletici, quello che vediamo e’ completamente diverso dall’esibizione del corpo nel nostro tempo, connotato sempre sessualmente o atleticamente (gli spot delle marche sportive), qui le scene sono asciutte e Cronenberg firma con il sangue una messa in scena che sembra richiamare la filosofia neoplatonica del rinascimento: il puro corpo macchina in azione, filmato con la potenza di Michelangelo e l’accuratezza di uno studio di Leonardo nel sapere dove colpire con esattezza per rompere una giuntura.
Questo film è talmente speciale che fra voi blogger ormai è tacita guerra a chi fa il post piu bello. Per ora al 1 posto per me è unodipassaggio ma tu lo marchi stretta. :-)
Scritto da: alp | 11 gennaio 2008 a 21:41
"il puro corpo macchina in azione" precisamente! La sequenza non ha praticamente nulla di estetizzante, anzi, è di una violenza visiva magnifica, garantita in particolare da un montaggio volutamente sghembo, "selvaggio" che ti spara nella mischia dei coltelli.
Scritto da: Noodles | 12 gennaio 2008 a 12:07
Un film bellissimo che e' descritto molto bene in questo post.
Anche io ho potuto notare una delle migliori scazzottate degli ultimi tempi.
ciao
Scritto da: roy | 12 gennaio 2008 a 15:12
grazie roy, e grazie a te alp: mi hai fatto un complimentone davvero esagerato! :)
noodles, finalmente di nuovo sulla stessa lunghezza d'onda! :)
Scritto da: ava | 14 gennaio 2008 a 13:17
Un film bellissimo, forse preferisco "A History of Violence" perchè la tematica della vendetta mi affascina di più, però questo non è da meno, anzi, forse gli è pure superiore.
Scritto da: raystorm | 15 gennaio 2008 a 09:36
Io ho trovato un po troppo carico Vincent Cassel, che peraltro ha un viso troppo irregolare per essere credibilmente russo. Invece ogni tanto la recitazione di Naomi Watts mi faceva cortocircuitare con Mulholland Drive, e mi aspettavo che uscisse uno storpio o almeno un nano da una tenda rossa. Un buon film comunque. E un post molto professionale, il tuo.
un saluto
massi3v
PS: quando riesco ad andare al cinema, dopo un salto quì lo faccio sempre volentieri
Scritto da: massi3v | 17 gennaio 2008 a 15:15
e io son sempre lieta del tuo passaggio, massi3v! :-)
credo che il povero Vincent Cassel sia ormai costretto (almeno negli states) a ruoli quasi caricaturali di gay dopo aver fatto il duca d'anjou en travesti nel primo elizabeth ;)
raystorm, diciamo che sono molto belli entrambi,davvero non saprei cosa preferire :)
Scritto da: ava | 17 gennaio 2008 a 17:46