Bah! Proprio mi sfugge il motivo per cui questo film e’ cosi’ acclamato, io l’ho trovato molto furbo e fondamentalmente ipocrita..
Si piglia ‘na vecchia e la si manda a lavorare al bordello, perche’? Ma perche’ la povera donna deve farsi carico del nipotino molto malato e rimboccarsi le maniche anche per il figlio bamboccione e la nuora che non si sa perche’ la odia, ma che quando scoprira’ il suo altruistico gesto le sara’ grata a vita.
Siccome non si puo’ mica avere una protagonista zoccola, si fa in modo che la vecchia abbia le mani d’oro e la si mette a tirar seghe, che il petting e’ solo un peccato veniale.
La vecchia al bordello fa ridere perche’ i clienti si immaginano che dall’altra parte del muro ci sia una strafiga e noi invece vediamo la realta’: la vecchia in grembiale a fiori e pantofole; peccato che questa gag giri da almeno 10/15 anni (da quanto sono nate le chatline erotiche) anche nei piu’ tristi spettacoli comici televisivi, ma la vecchia al bordello fa ridere e non si discute, comunque, per non far prendere una piega troppo leggera al film ogni tanto si innestano delle patetiche scena all’ospedale, pure un rallenti di una melanconica festa nel reparto pediatrico, che persino Cuccuzza ci insegna che la spettacolarizzazione del dolore tira piu’ del famoso pelo, che infatti non si vede, solo tette e culi cellulitici ed ancor piu’ invisibile e’ il protagonista sollazzato dalle mani d’oro di Irina Palm.
A salvare il film c’e’ solo Marianne Faithfull, quando il suo occhio s’infiamma di malizia luciferina nel rispondere alla curiosita’ delle amiche, ma ovviamente una sessantenne dalla vita banale, con alle spalle una vita matrimoniale insoddisfacente e piena di corna non puo’ mica ritrovare l’autostima nell’essere la migliore a tirar seghe e a guadagnar soldi, oh! cosa gli vuoi insegnare a ‘ste nuove generazioni?!? cosi’ l’apoteosi del bieco moralismo si inventa la love story con magnaccia. Ma per piacere...
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