Davenport, Iowa. Dopo 15 anni di ricovero in un ospedale psichiatrico, una donna di origine italiana decide di ricostruire la sua vita aprendo un ristorante; le viene proposto una costruzione molto particolare, detta Snakes Hall, dalla fama molto sinistra: la casa cinquant’anni prima era stata teatro di un efferato delitto dai risvolti ancora poco chiari. La permanenza in un luogo cosi’ nefasto mettera’ a dura prova la fragilita’ psichica della donna.
I film gotici di Avati hanno la particolarita’ di essere pure incursioni nel genere, che sconfinano molto poco nello splatter e soprattutto non utilizzano l’horror come chiave di lettura di problemi sociali, non fa eccezione Il nascondiglio, puro divertissement gotico che si avvale della valida interpretazione di un’inedita Laura Morante.
Da notare che il cast e’ quasi tutto composto da donne, per lo meno per quel che concerne i ruoli con una valenza attiva per l’evoluzione della trama, (Treat Williams e “lo zio Paulie” Burt Young fanno piu’ da richiamo per il pubblico) e sarebbe interessante approfondire l’indagine di un femminile apparentemente fragile ma perfettamente in grado di ribaltare questo punto di vista, per giunta con una buona dose di aggressivita’.
Il regista mette insieme con perizia gli elementi piu’ classici: la casa maledetta, qui un edificio incredibile tutto decorato con motivi serpentini, un delitto sconvolgente e oscuro, una donna fragile e non manca a mio parere una dose di divertito cinismo: forse subiro’ troppo l’influsso del Decameron di Luttazzi, ma far si' che la protagonista confessi a un prete americano il sospetto di pedofilia caduto sul marito mi sembra quanto meno ironico, cosi’ come il fatto che l’unica donna mostrata dopo un’aggressione sia Yvonne Scio’, la cui celebrita’ in questi ultimi anni e‘ confinata alla manica di botte prese dalla topmodel Naomi Campbell.
Non siamo di certo di fronte a un capolavoro, ma se si ama il gotico classico, e si e’ disposti a lasciarsi spaventare, il film promette un sicuro divertimento.
Un bel horror.
Era da un po' che non ne vedevo uno simile.
Brava Laura Morante e anche l' intramontabile “zio Paulie”.
Ciao
Scritto da: roy | 20 novembre 2007 a 20:33
Il film di Avati non mi ha convinto appieno. Nonostante sia ben girato a livello visivo, la sensazione che ho avuto è che Avati non fosse deciso sulla strada da prendere...troppa carne al fuoco insomma.
Scritto da: raystorm | 22 novembre 2007 a 16:32
bah, raystorm, sara' che non avevo grandi aspettative, due saltini di paura li ho avuti ho parlato due giorni come la pazzoide, io sono a posto: non e' che un onesto divertimento artigianale, ma di piu' non mi aspettavo
Scritto da: ava | 26 novembre 2007 a 18:09