Evento tra i piu’ pubblicizzati dell’estate, l’omaggio che il Principato di Monaco rende alla Principessa Grace nel venticinquesimo anniversario della sua scomparsa, pur sfiorando a tratti l’agiografia, si rivela particolarmente interessante per gli amanti della storia del cinema e del costume.
La mostra e’ divisa in sale tematiche che raccontano i vari capitoli dell’esistenza di Grace Kelly.
Sono rimasta particolarmente colpita dal primo, che ripercorre la sua infanzia nella ricca Filadelfia degli anni’30: e’ la sala dove maggiormente si respira un’atmofera e un’epoca, con il padre imprenditore e campione di canottaggio, la madre ex modella e i figli inquadrati in una rigida disciplina sportiva, gia’ ripresi in tenera infanzia da cineprese a colori o mentre salgono sull’auto di famiglia guidata dall’autista di colore.
Si passa poi ad esaminare gli anni della giovinezza, con gli studi d’arte drammatica a New York, la vita in un esclusivo pensionato per signorine di buona famiglia, i contratti da modella per pagarsi gli studi e poi il debutto nel cinema, l’impressione e’ che Grace Kelly fosse gia’ una persona dalla vita dorata e perfetta a cui mancava giusto un titolo principesco.
La sua avventura cinematografica viene raccontata in due sale, la prima narra le sue esperienze che in breve tempo ne fecero una stella, portandola a vincere un oscar nel ‘54 per Una ragazza di campagna, nonostante i toni celebrativi che la proclamano una delle attrici piu’ lanciate del momento, bisogna ricordare che due suoi film erano remake: Alta societa’ e’ il rifacimento di Scandalo a Filadelfia e Mogambo quello di Lo schiaffo, degli altri suoi film, a parte Mezzogiorno di fuoco non e’ rimasta poi molta traccia, probabilmente Grace Kelly avrebbe potuto avere una carriera sfolgorante, ma per come sono andate le cose, oggi la la sua fama si basa quasi esclusivamente sulle pellicole di Hitchcock. Al maestro del brivido e’ dedicata un’intera sala molto ben allestita, in particolare mi e’ piaciuto l’angolo in cui e’ stata ricreata la finestra de La finestra sul cortile dietro alla quale diverse macchine fotografiche con maxiobbiettivo ospitano dei piccoli schermi dove scorrono immagini della lavorazione del film.
Segnalo che una didascalia sostiene “il rapporto figliale tra Hitch e la sua prima attrice”, vabbe’ non faro’ del morboso pettegolezzo.
Finita la parabola cinematografica e iniziata la fiaba principesca, l’interesse si sposta sul costume del XX secolo: ci si puo’ dilettare a leggere la disposizione dei posti assegnati alle varie teste incoronate e dei capi di stato durante la cerimonia religiosa, oppure ci si puo’ far rapire dall’eleganza dei molti abiti della principessa indossati nelle varie occasioni mondane: teche apposite illustrano la gloria della celebre Kelly, la borsa che Hermes disegno’ per la principessa e che ancora oggi e’ un must della moda.
dal 13 luglio al 23 settembre 2007
Grimaldi Forum, Monaco
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Scritto da: Tafanus | 03 settembre 2007 a 16:59