La via italiana al noir e’ sempre stata poco battuta e a maggior ragione spicca un debutto come quello di Molaioli che, in pieno trionfo post moderno, si rifa’ al noir classico.
Da buona esponente di questo filone, la trama inizia con un deragliamento: le prime scene del film fanno pensare ad una storia di pedofilia e quella inesorabile carrellata sui titoli di testa, verso il pickup rosso fermo accanto alla bambina che protesta prima di salire e’ una perfetta ed ansiogena rappresentazione di una delle piu’ grandi paure (purtroppo giustificate) del nostro tempo.
L’episodio della bambina serve solo a far salire nello sperduto paesino di montagna il commissario Sanzio, napoletano da poco trasferito ad Udine; la vittima che la ragazzina ha visto insieme al matto del paese e’ Anna, la ragazza piu’ bella del paese, trovata morta sulle rive del “lago del serpente” cosi’ chiamato perche’, secondo la leggenda, le sue acque nascondono una serpe che ha il potere di addormentare chi lo guarda negli occhi.
Pensando a mente fredda alla soluzione della trama ci si rende conto che non tutto funziona perfettamente nel meccanismo giallo, ma questo accade spesso nei noir e poi la resa dell’atmosfera della provincia del profondo nord e’ cosi perfetta e’ stringente che la pellicola sembra ripercorre i casi piu’ emblematici della cronaca nera italiana degli ultimi anni, da Cogne fino a Garlasco, fatto di sangue che pure e’ accaduto dopo la lavorazione del film.
Piu’ che concentrarsi sul meccanismo giallo che come ho detto e’ zoppicante, al regista interessa analizzare impietosamente la situazione della famiglia italiana insistendo soprattutto su una carrellata di paternita’ disastrate: dal padre “che non c’e’ mai stato” del fidanzato di Anna fino all’amore morboso che il padre della vittima nutriva per la figlia. Se i padri sono allo sbando, le madri non sono messe meglio, malate come la moglie di Sanzio, il quale nota tristemente, guardando la magistrata, che “alle donne incinte non cresce piu’ la pancia”.
Molto interessanti i luoghi scelti per ambientare il film, i paesini del Friuli hanno questa patina di nuovo dovuta alla ricostruzione post terremoto , immagini che a livello subliminale cozzano con le fotografie della distruzione sismica che adornano la sala consiliare in cui e’ stata allestita la centrale operativa dl commissario Sanzio: la perfezione esteriore da scardinare per scoprire le macerie di vite squassate.
Coraggiosa la scelta del cast che unisce alcuni degli attori piu’ raffinati del nostri cinema, Servillo, la Bonaiuto con i volti tipici della fiction televisiva, un nome tra tutti quello di Giulia Michelini, che interpreta la figlia del commissario, Francesca, e che credo abbia partecipato a quasi tutte le fiction targate Mediaset.
La ragazza del lago e’ un ottimo esempio di quel prodotto medio tanto auspicato per risollevare le sorti del nostro cinema: un film che riesce a coinvolgere il grosso pubblico (l’ho detto che si ride e spesso e pure per battute intelligenti?) riuscendo anche a destare l’interesse di palati piu’ severi.
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Hai ragione a insistere sul dato familiare e "sentimentale" del film, perché è quello (molto riuscito) a salvarlo dalla parziale claudicanza del sistema-giallo.
Scritto da: Noodles | 18 settembre 2007 a 12:54
Non ho ancora visto il film e quindi non intervengo strettamente in merito, volevo solo segnalarti che in molte interviste sia Molaioli che Servillo hanno insistito sul fatto che non si tratta di un noir ma di un giallo, nel senso piu classico che si puo'.A ragione ? A torto? Solo chi l'ha visto può rispondermi.Ciao alp
Scritto da: | 19 settembre 2007 a 09:42
Sono contento di averlo visto.
Il personaggio del commissario mi e' piaciuto molto.
Scritto da: roy | 22 settembre 2007 a 12:50
beh alp se volevano fare un giallo gli e' venuto decisamente male: e' la parte meno convincente del film.. :-D
per me e' un noir dato il tono poco consolatorio che resta anche dopo la soluzione del caso e la descrizione della vita privata del commissario, anche film tv lo definisce un noir anomalo.. poi il regista lo sapra' meglio di tutti cosa voleva fare, anche se ribadisco non gli e ' venuto molto bene, l'intrigo giallo..
Scritto da: ava | 24 settembre 2007 a 17:01
Ma qual'è il nome corretto del Lago del serpente e in quale comune del Friuli è ubicato?
Scritto da: piera | 15 ottobre 2007 a 15:17
Dovrebbe essere il LAGO DI SAURIS, in provincia di Udine. E' un lago artificiale creato a cavallo della seconda guerra mondiale; viene periodicamente svuotato e quando ciò avviene è ancora possibile vedere i resti del paese situato nella zona dello specchio d'acqua
Scritto da: Giovanni | 23 novembre 2007 a 14:57
E' il lago inferiore di Fusine, a pochi chilometri da Tarvisio
Scritto da: chiara | 24 novembre 2007 a 19:05
si sembra proprio quello il lago del film:
http://www.google.com/maps/ms?ie=UTF8&hl=en&msa=0&msid=102244591246892379269.000442ef36aa7b9f77782&ll=46.475965,13.6677&spn=0.006975,0.019741&t=h&z=16&om=1&iwloc=000442ef4391ac0dfb55d
Scritto da: Antonio Moro | 05 gennaio 2008 a 02:15
quando svuoterete il lago la prossima volta?
Scritto da: daniele mecchia | 23 luglio 2008 a 11:55