Dovrebbe essere stata girata ieri mattina la scena della morte di Pietro Guerra, uno dei personaggi piu’ amati del serial La squadra il che fa presupporre che la morte del nostro eroe avverra’ alla fine di questa ottava serie e cioe’ nella tranche dopo la pausa estiva, dato che in una delle ultime puntate andate in onda si potevano scorgere ancora i negozi con gli addobbi natalizi.
Pietro Guerra non e’ mai stato uno dei miei personaggi preferiti: troppo perfettino per i miei gusti, piu’ vicini a personaggi cinici come Pettenella, alla puntigliosita’ della Veneziani o ai cani sciolti come Sciacca, nonostante le simpatie personali, la decisione di eliminare un personaggio cosi’ fondamentale per l’economia del telefilm mi fa presagire un triste futuro per le nuove stagioni che andranno incontro a un cambio di format , ed e’ un peccato perché anche questa ottava serie si e’ mostrata all’altezza delle precedenti raccontando storie molto vicine all’attualita’ e la scena dell’asta delle commesse sartoriali sembrava quasi una citazione di quanto raccontato in Gomorra da Roberto Saviano.
aggiornamento
per sapere com'e' andata l'ultima puntata clikka qui
io proprio non riesco a guardarlo, La squadra. Troppo casereccio, troppo pane e peperoni, troppo approssimativo. E dire che a lezione del mio prof di storia del cine venne anche uno degli autori... nonché ex alunno del prof. Nella mia testa pensavo solo che il prof aveva fatto nantro danno...
Scritto da: Noodles | 02 maggio 2007 a 20:46
Anche a me Guerra non ha mai fatto impazzire pero', purtroppo, con la sua morte si chiude proprio un'epoca...speriamo bene :-)
Scritto da: roy | 02 maggio 2007 a 20:51
sperem, roy..
noodles, posso anche accettare che non apprezzi, basta che poi non scopra che guardi carabinieri o distretto di polizia perche' se questo e' approssimativo, che aggettivo useresti per le altre fiction italiane??? ;-)
Scritto da: ava | 03 maggio 2007 a 17:44
Secondo me avete qualche problema se non vi piace la squadra, la fiction poliziesca più vicina alla nostra Italia altro che Carabinieri e Distretto che sono le telenovelas della giustizia forse resta il fatto che non vi piaccia una polizia capace nonostante perda qualche eroe di questo teleschermo come Pietro Guerra spero solo che La Squadra si ad esempio di rigidità per le nostre forze dell'ordine, le quali in alcuni casi dovrebbero essere sempre più rigidi. A te non pice A me Me PIACE.
Ciao a tutti Forza Italia (Non Partito)
Scritto da: DJ Luis | 03 dicembre 2007 a 22:42
E' morto stasera Pietro Guerra. Devo dire, che la situation nella quale è avvenuta l'uscita di scenza non mi è parsa la più credibile. E' quanto meno risibile che un camorrista, ormai incastrato e bruciato spari a sangue freddo ad un poliziotto. Si poteva far uscire Pietro Guerra in un modo più adatto al personaggio. E' un mio parere. Detto questo. Sono curioso di sapere e vedere come riusciranno a far proseguire questo prodotto. Non si chiamerà più S. Andrea?
Scritto da: Federico | 05 dicembre 2007 a 22:56
povero pietro..la squadra merita troppo, superiore a tutto, altro che pane e peperoni, mi sembra l'unica cosa con meno gossip tra le fsoap italiane! e un'immagine che tutti dovrebbero avere della polizia, visto che non ne esiste solo la faccia che certe persone ci vogliono far credere...
Scritto da: nitrato | 05 dicembre 2007 a 23:10
Beh povero Guerra....ricordo l'inizio della Squadra con Amato e Guerra....come spesso accade nelle fiction ti affezioni ai personaggi "storici" e poi si fa fatica a pensare che il serial possa andare avanti senza di loro!!! Comunque bisogna stare attenti perchè la ripetitività è pericoloso ma è altrettanto deleterio cambiare i personaggi chiavi con cui si identificano gli spettatori....basta pensare ad E.R. che perdendo gli storici medici delle prime serie poi è scivolato nell'oblio!!!
Scritto da: Antonio | 06 dicembre 2007 a 09:29
Qualcuno sara in grado di dirci quale sarà il futuro della squadra?:sarebbe un atto di gentilezza dovuto a quanti l'hanno seguita sin dalla prima puntata.Aspettiamo notizie al più presto.
Scritto da: FranzGallo | 06 dicembre 2007 a 11:39
Il personaggio che maggiormente ha lasciato un vuoto "pesante" è stato quello di Sergio Amato. Guerra, pur essendo riferimento storico, non ha rappresentato un carattere di indimenticabile presenza, l'attore è bravo ed ha fatto del suo meglio, ma la costruzione del personaggio occupa un ruolo di routine, non è indispesabile come invece lo ritengo per il futuro quello di Ramaglia, Pettenella, Sciacca, Spanò. Cafasso ha occupato un ruolo importante per il collegamento con gli altri. Povera Torre, altro carattere scialbo e poco costruito. Speriamo di non perdere questa fiction che è l'unica cosa di questo genere che ancora riesco a seguire con interesse. claudio
Scritto da: claudio | 06 dicembre 2007 a 20:35
Ho sempre seguito "La Squadra", trovandola estrememente realistica e ben fatta, al contrario di altre fiction poliziesche che, come "Distretto di polizia" ho, personalmente, ritenuto un pò troppo "fumettistiche". Sinceramente spero che la serie non finisca qui e che venga riproposta una " Squadra 9 " con il nucleo di personaggi "storico", senza tentare la via di nuovi format che rischiano di disorientare un pubblico ormai affezionato alla formula originale. Si, sono sinceramente rammaricato per le notizie di fondamentali cambiamenti della mia serie poliziesca italiana preferita, che non trovo assolutamente "pane e peperoni".
Scritto da: Sergi8 | 06 dicembre 2007 a 22:39
Non me la sento di entrare nel merito del valore del format. Forse perchè non sono abbastanza "addetto ai lavori" per capire tutti i parametri che regolano le scelte di produzione. Gli sforzi della Sede Rai di Napoli sono lodevoli, perchè in una realtà in cui i problemi, paradossalmente anche gli stessi di cui si nutre il genere de "La Squadra", sono prevalenti e persistenti nella vita quotidiana, l'immagine di un manipolo di poliziotti quasi-veri ed integerrimi come quelli del "S.Andrea" aveva un significato molto preciso. Resta il fatto che "La Squadra", come tutti i prodotti "di confine" ha vissuto di alti e bassi, in una sinusoide talmente ampia che si sono intraviste punte di buona intensità narrativa con momenti di imbarazzante stupidità. Gli ultimi episodi dell'ottava serie ne sono stati, forse, gli esempi più concreti. Le ultime puntate mi sono sembrate più "forzate dalla necessità del cambiamento" che accese da intuizioni narrative di minimo livello. E' sembrato che si dovesse adattare la scrittura alle necessità della produzione (più di quanto normalmente non si faccia) e questo, anche se può sembrare accademico, nuoce sempre in modo micidiale alla creatività ed al valore artistico finale di un prodotto.
Scritto da: Aris | 07 dicembre 2007 a 02:01
Credo che chi dica che il pergonaggio di Pietro Guerra non era rilevante....non sappia valutare le cose...Pietro è il capo...lo sarà sempre con lui c'era la Squadra senza..saranno un gruppo di Poliziotti.
Scritto da: alberto | 08 dicembre 2007 a 18:42
"La Squadra" è uno dei pochi prodotti televisivi dove non la fanno da padrone la futilità del mondo dei media ( membri delle forze dell'ordine pronti per "Vog"), la scopiazzatura di modelli stranieri o la melensaggine dei "valori della famiglia di una volta" (quei valori che per primi non rispettano coloro che se ne proclamano strenui difensori!). Gli eroi del nostro serial sono uomini veri, ognuno con le sue debolezze ma anche con i suoi slanci di solidarietà, con le sue gioie e con il suo mondo di dolori. E neanche è vero che corrispondono allo stereotipo falso dei poliziotti sempre tutti d'un pezzo: abbiamo conosciuto quello corrotto (la cui presenza è però abbastanza standard, perchè serve a far risaltare gli altri), ma chi può dimenticare che Luciano picchiava la moglie, che Stefano per amore ha aiutato un latitante? Queste sono delle scelte narrative che danno allo spettatore la sensazione di trovarsi difronte non dei "modelli", delle "maschere", ma degli uomini che hanno scelto una parte della barricata, quella in cui noi ci riconosciamo, pur non essendo dei mostri di perfezione. La stessa morte di Pietro, avvenuta in fondo per una sua ingenua distrazione, testimonia di quanto questi eroi siano "poco eroi" e "molto uomini". Toglierci tutto questo, per darci dei racconti fatti in serie, senza respiro, bloccati in schemi temporali angusti, è una cattiveria di cui non riesco a cogliere le motivazioni: a noi spettatori "La Squadra" piaceva così, perchè ce l'hanno voluta cambiare?
Scritto da: giulia | 09 dicembre 2007 a 12:25
la Squadra ,che tristezza se veramente mi portano via Pietro essendo lontana abito in america a dovuto aggiungero un programma speciale x vedere la squadra (Rai internetional)se e veramente cosi io lo tolgo subito il programma, perxhe'hanno voluto portatci via pietro la squadra? senza pietro la squadra finisce hanno portato via tutte le emozioni che tutti gli intaliani a l'estero potevano provare.iO ASPETTO tutti i giovedi x vedermi la squadra e si li initalia la fanno il mercoldi qui invece il giorno dopo ,la squadra mi faceva sentire vicino casa vedere un po' di napoli ogni giovedi ke bello invece di una cartolina.ke tristezza specialmente x noi ragazze.La Squadra e' interessante molto xke' veramente racconta cosa succede nella nostra citta' Napoli, Salerno e vicinanze. che peccato kmq tutte emozioni che rimangono quelle nn muoiono mai..... siete grandi Pierto 6 grande .
Scritto da: Angela | 17 gennaio 2008 a 06:07
avete visto lo spot della nuova squadra?
Scritto da: vincenzo | 24 febbraio 2008 a 13:57
L' ultima puntata della Squadra è stata in effetti un bel pò confusionaria: sono spariti alcuni personaggi senza nessun motivo (es. il commissario Torri) e sono ricomparsi altri personaggi anche qui senza motivo quali Pettenella (ma non era a Latina?)e Ramaglia (ma non era in coma?).
Mancherà comunque un raccordo con la nuova serie sulla sparizione dal cast di numerosi protagonisti (Alfio, Demetrio. Non si poteva fare una puntata-ponte tra vecchia e nuova Squadra per dare spiegazioni?
Scritto da: max54 | 09 marzo 2008 a 14:58