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03 maggio 2007

Commenti

Finalmente! aspettavo da tempo anke il tuo parere su questo film . Unaniminità di consensi mai vista! e non si puo' certo non concordare

Lo spione reca già in sé la possibilità di "redimersi": più che un convinto ufficiale dello spionaggio è in realtà un esecutore preciso di un lavoro, e per questo già pronto a "ravvedersi".

mi sfugge quello che vuoi dire noodles. non capisco perche' nella precisione sia insita la possibilita' di redimersi, ho sempre pensato il contrario che una persona molto scrupolosa in quel che fa difficilmente cambi idea e auel punto non e' nemmeno convinzione, solo abitudine :-/

alp mi spaice per la lunga attesa ma quando aprlavo di discrta distribuzione alludevo prorio al fatto che con moooolta calma il film e' arrivato anche in provincia ;-)

voglio dire che la scrupolosità di Wiesler è quasi parossistico nell'esecuzione del suo lavoro, ma per un dovere quasi morale verso se stesso, visto che è anche l'unica cosa davvero importante che ha nella vita. Ciò però lo allontana dallo schematismo politico. Lui spia perché è bravo a spiare e a farlo con impeccabile maestria, non tanto perché è un fanatico della politica comunista. Ed è per questo che alla fine può "tradirla" e salvare lo spiato: perché per lui la politica cede di fronte all'esempio della Vita, di una vita che lui non vive, ma "esegue" soltanto col suo lavoro. Il suo ravvedimento è già tutto nella sua aria da stakanovista. E' un po' come il protagonista di Bradbury in Fahrenheit: bruciava libri più che altro perché gli piaceva il mestiere, il fuoco, guardare la carta prendere fuoco, NON perché capisse davvero o intendesse o volesse intendere l'importanza "politica" della distruzione dei libri. E dunque per lui, come per Wiesler, è più facile tornare indietor, perché non deve rinnegare alcuna idea morale/politica, solo cambiare vita (e visto la non-vita che conduce è anche una salvezza).

Il film mi e' piaciuto molto.

Devo dire che e molto efficace...

Finalmente! Aspettavo con ansia la tua opinione. Io sono un po disaccordo sull'ultimo capoverso, concesso che la messa in secna dello spionaggio sia buona (Io non me ne sono accorto.), ho trovato le chiuse finali banalmente buttate li e fanno troppo fiction tv. Per il resto un Gran Bel film nulla da agiungere.

Questo è davvero un bellissimo film. Oltre che per l'interessante argomento, sono andata a vedere questo film anche perché avevo già visto i tre principali attori maschili in altri 2-3 lavori e con questa pellicola mi dichiaro fan di Ulrich Muhe!!! Ultimamente la Germania sta tirando fuori dal suo cilindro una serie di attori e film davvero degni di attenzione. Ma avete ragione: se Le vite degli altri non avesse vinto l'Oscar, chi l'avrebbe visto? Sul ruolo morale dei singoli personaggi si potrebbe dire molto, di certo al giorno d'oggi, mentre gli esperti di cinema esaltano i film che presentano personaggi dalla cattiveria gratuita, è raro veder dipinto con determinazione un personaggio come Wiesler, colui che alla fine mi appare come l'unica "persona buona" della vicenda.

Concordo pienamente con la tua recensione, con ogni singola virgola ^_-

Una triste notizia: domenica 22 luglio 2007 è purtroppo scomparso Ulrich Mühe, il fantastico protagonista del film. Una perdita incolmabile e inaspettata. Era uno dei miei attori preferiti e voglio ricordarlo qui. Ich liebe dich für immer, Ulrich!

a

Nel momento in cui capisce che il Ministro vuole la rovina di Dreyman,per soffiargli la compagna,Wiesler inizia il percorso che lo condurrà alla redenzione.Infatti la sua dedizione al regime,si incrina nel vedere che il Potere e gli abusi da esso perpetrati,questa volta hanno come movente il desiderio sessuale di un ministro.

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