Il ricco mercante d’arte, Francois, ha una crisi di mezza eta’ un po’ diversa dal solito cliche’: inizia a rendersi conto che non ha amici, ma pur di non ammetterlo con le sue solite frequentazioni che gli rinfacciano la sua freddezza nei rapporti interpersonali, scommette con la sua socia in affari che nel giro di breve tempo le presentera’ il suo migliore amico, iniziando una caccia affannosa alla ricerca dell’amico ideale.
Pur essendo tutto piuttosto prevedibile nella trama del film, l’amico del cuore verra’ trovato, perduto e finalmente conquistato, il lavoro di Leconte si segnala per lo scavo dei personaggi, ottimamente interpretati: Francois che inizia a sentire il peso di una vita dedicata solo al lavoro (e la scommessa e’ una conseguenza di questo sentire, come il gesto impulsivo di acquistare il vaso greco) e Bruno che apparentemente e’ una persona molto estroversa, cosa che attira l’attenzione di Francois per i suoi scopi, ma che patisce comunque la solitudine data da rapporti troppo superficiali.
Bella l’idea di incarnare in due situazioni fondamentali per l’economia filmica due qualita’ dell’amicizia, la sua fragilita’ rappresentata dal vaso greco e il detto “chi trova un amico trova un tesoro” dimostrato con la partecipazione a Chi vuol essere miliardario.
Sottile ma senza scosse, il film mi e’ piaciuto, forse perche’ ho sempre amato la commedia e il cinema francese e’ l’unico che riesce ancora a fare delle commedie brillanti dove si ride per l’arguzia delle battute e non per la volgarita’ delle gag, dove nelle avventure del bel mondo parigino non viene inserita per forza una inquadratura da cartolina con i monumenti piu’ celebri della citta’, come avviene sempre nel cinema italiano e spesso anche in quello americano.
Mi hai convinto, vado a vederlo! Ciao
Scritto da: angelocesare | 17 gennaio 2007 a 21:02
spero ti sia piaciuto! :-)
Scritto da: ava | 22 gennaio 2007 a 12:36