Nel 2006 sono caduti i due anniversari di Walt Disney: i 40 anni dalla morte, avvenuta il 15 dicembre 1966 e i 105 dalla nascita (5 dicembre 1901) e Parigi ha celebrato queste date con una mostra molto interessante di cui sono venuta a conoscenza tramite Jiro .
L’intento dell’esposizione e’ quello di indagare sulle matrici artistiche e culturali che stanno alla base del fenomeno Disney, soprattutto dei bellissimi lungometraggi supervisionati direttamente dal fondatore della major tra il 1937, anno di Biancaneve e i sette nani che vince un oscar costruito su misura formato dalla classica statuetta a cui sono state aggiunte sette statuine in miniatura per premiare anche i nanetti e l’anno della morte, il ‘66 in cui esce Il Libro della giungla.
E’ interessante vedere come l’ispirazione disneyana si fondi su una fusione: alle diverse matrici culturali europee, in pittura e’ lampante il riferimento ai simbolisti, al Dore’ e all’art nouevau, ma anche all’accuratezza naturalistica del gotico internazionale, mentre in ambito cinematografico Disney fu particolarmente sensibile all’espressionsmo tedesco; a questi stimoli, dicevo, si unisce l’ispirazione esclusiva ai volti delle dive hollywoodiane per definire i tratti delle eroine (un misto di Shirley Temple e Janet Gaynor per Biancaneve, Joan Crawford per Crimilde e Jean Harlow per la Fata dai capelli turchini in Pinocchio).
Non manca l’approfondimento sul celebre incontro tra Disney e Dali’ che tentarono una collaborazione rimasta incompiuta, il famoso Destino di cui viene trasmesso il magnifico cortometraggio di sei minuti montato nel 2003: un‘opera che se fosse uscita nei tardi anni ‘40 avrebbe sicuramente suscitato scalpore per la modernita’ del tema e dei tratti: il volto della protagonista ad esempio, mi ha ricordato molte eroine della piu’ recente produzione Disney.
L’ultima sala mostra invece l’influenza che i piu’ celebri personaggi disneyani hanno sull’arte contemporanea dopo esser diventati icone della cultura popolare moderna.
Se il tema era sviscerato in maniera approfondita e poteva fare la gioia di qualsiasi amante dell’arte altrettanto non posso dire della sistemazione dei materiali: disposti in teche attorno alle pareti delle sale, costringevano gli spettatori a formare lunghe code dato che spesso qualcuno si fermava per vedere gli spezzoni dei cartoon proiettati in mezzo alla sala; il fatto di aver visto la mostra nelle vacanze natalizie tra frotte di turisti con nugoli di bambini al seguito, convinti di assistere a un evento studiato per l’infanzia non ha certo giovato al mio godimento.
16 septembre 2006 - 15 janvier 2007 Galeries nationales du Grand Palais Entrée Square Jean Perrin Paris
Potevi avvertirmi di un tuo passaggio da Paris! Sarei venuto a farmi firmare un autografo! Ah i privilegi di vivere qui m'hnno permessa quando non c'era nessun bambino pestifero e sostanzialmente poca gente quindi non ho trovato la disposizione cosi malfatta; ti sei portata a casa la magliettina di Biancaneve che vendevano come gadget? ;-)
Scritto da: Jiro | 09 gennaio 2007 a 21:46
ebbeato te che te la sie goduta!
niente maglietta dic enerentola, mi son "limitata" al catalogo, al poster e al dvd (sono la fortuna dei bookshpo! )
Scritto da: ava | 12 gennaio 2007 a 18:29