Il film di Scorsese e’ molto bello, ma non certo un capolavoro, mi e’ parsa un po’ lunga la parte introduttiva mentre sicuramente la seconda parte (dalla caduta dal grattacielo in poi, per intenderci) e’ molto tosta, ma quel che penso del film lo racconto qui.
Di certo mi colpisce molto che i tre autori piu’ attesi in questo periodo abbiano delle tematiche molto simili sviluppate su storie non originali, mi riferisco a Mann che porta sul grande schermo il suo telefilm Miami Vice, Scorsese che rilegge la trilogia orientale di Infernal affair e ad Eastwood che riprende in mano la storia di Iwo Jima gia’ portata sullo schermo, tutt’e tre i film hanno come comune denominatore la menzogna: qualcuno che si fa passare per un altro; credo che si tratti di film molto politici, del resto una guerra preventiva nata sulla bugia dell’esistenza di pericolose armi di distruzione di massa non l’aveva mai propinata nessuno e per parlare di un tema di attualita’ basta pensare alla figura di Saddam Hussein, dittatore “simpatico” (perche’ faceva comodo all’Occidente) per piu’ di un decennio e poi trasformato in uno dei nemici pubblici per eccellenza per cui anche filosofi che normalmente sono contro la pena di morte nel suo caso la giustificano: dove sta la verita’ ?
Acuta osservazione (anche se il film di Eastwood non l'ho visto), sebbene la menzogna sia uno degli argomenti cinematografici preferiti da sempre... Prova a pensare a Welles, Hitchcock, ecc. ecc.
Ciau!
BenSG
Scritto da: BenSG | 08 novembre 2006 a 19:39
neppure io ho visto il film di Eastwood, ho dedotto dai trailer e spero di non aver azzardato troppo ;-)
Sicuramente la menzogna e il doppio hanno sempre affascinato i grandi reigsti, ma e' questa contemporaneita' che mi incuriosisce..
Scritto da: ava | 09 novembre 2006 a 02:15
Ho letto la tua recensione che sostanzialmente condivido tranne per quanto riguarda le riserve su Damon e Nicholson. Considero anch'io molto acuta l'intuizione " politica" che hai avuto e, se fosse così rivaluto Scorsese anche in questo senso, infatti mi aveva deluso quando agli Oscar 2004 scuoteva la testa all'ascolto del discorso antibush di Micheal Moore.
Che THE DEPARTED non sia un capolavoro è chiaro, ma ci si avvicina molto e soprattutto è il miglior Scorsese da 15 anni a questa parte.
Scritto da: alp | 09 novembre 2006 a 09:13
mah, che il tema della menzogna sia attuale sono d'accordo, che le guerre preventive nate sulla menzogna siano una cosa mai vista un po' meno...
Scritto da: abteilung | 09 novembre 2006 a 10:22
Ottime, le tue considerazioni sulla menzogna, specie legate alla guerra in Iraq e Afghanistan.
A me il film è piaciuto molto. Con quello di Mann non c'è paragone. L'unica voce che mi ha riabilitato un poco Miami Vice è quella di chi ha saputo mostrarmi come Mann abbia voluto fare un film imperfetto per strutturare una caratteristica dell'uomo...anche filmato.
E nonostante tutto, poche cose oltre alla buona fotografia, mi han segnato... di quel film.
Ho adorato l'estetica e i contenuti di Nuovomondo e Babel...ma "The departed", film perfetto, continua a scorrermi nelle vene dopo molti giorni dalla visione. Gli spunti di riflessione sono moltissimi e profondi.
Hola Ava
Scritto da: El gordo loco | 09 novembre 2006 a 11:49
gordo, babel non so se vederlo: tu me lo consigli?
abteil, le guerre preventive e non ci son sempre state, e' vero, ma mi concederai che stavolta l'han sparata davvero grossa e infatti gli si sta finalmente ritorcendo conto..
alp non e' un capolavoro ma e' un bellissimo film, questo e' indubbio! :-)
Scritto da: ava | 09 novembre 2006 a 13:31
Ok, ok, non sarà un capolavoro per i più... ma é decisamente un film che spacca parecchio, come ho scritto sul mio blog (aggiungo che il mio é un giudizio dato a pelle, non avendo i mezzi per fare critica cinematografica). Io mi auguro abbia i meritati riconoscimenti.
Byez
McQueen
www.cineipsedixit.splinder.com
Scritto da: Steve McQueen | 09 novembre 2006 a 13:32
McQueen, ribadisco: dire che non e' un capolavoro non vuole ASSOLUTAMENTE dire che sia una ciofeca, anzi! ce ne fossero di film di questo livello!
Scritto da: ava | 09 novembre 2006 a 13:34
Babel a me è piaciuto moltissimo. Se Ti piace Inarritu e ne hai la possibilità...io te lo consiglio eccome. Ne scriverò nel week end, se mi lasciano un pò di tempo!
Smuack
Scritto da: El gordo loco | 09 novembre 2006 a 18:00
Amores Perros a parer mio rimane la sua opera migliore. Babel mi é sembrato solo un buon esercizio di stile e niente di più. Ma forse io NCUCDC e quindi é tutto IMHO.
Byez
Scritto da: Steve McQueen | 10 novembre 2006 a 13:03
la lettura trasversale delle ultime pellicole amerinde all'insegna della menzogna mi piace molto. complimOnti. bella intuizione.
Scritto da: Noodles | 11 novembre 2006 a 18:29
grazie noodles :-)
Steve McQuenn, IHMO lo conosco ma NCUCDC sta per..
Scritto da: ava | 12 novembre 2006 a 01:23
Bella riflessione, anche se credo si carichi Scorsese di una valenza politica eccessiva.
Io sono convinto che ragionare sui soliti schemi cristologici e mitologici sia nel caso di The Departed più aderente al sottotesto filmico.
è interessante la specularità dei due protagonisti, e come il lato oscuro dello specchio (Damon) sia colui che uccide i due "padri" (uno direttamente l'altro indirettamente). Qui siamo in pieno mito e in pieno Shakespeare!
Forse di così significante con la realtà di oggi è l'egoismo crescente (non ti fidare di nessuno - niente ricevuta niente biancheria) che purtroppo ammorba la società odierna. Altro che guerre globali: la vera guerra è quella combattuta contro il nostro vicino di pianerottolo.
Su Eastwood, direi che siamo alla retorica dell'antiretorica (nel momento in cui si "dileggia" la bandiera se ne riconosce la sua formidabile forza iconica).
Eastwood, fedele a se stesso come sempre, esprime in questo film come in altri suoi, quel tipo di conservatorismo (per favore non ne facciamo un democratico...) come filosofia politica della diffidenza verso l'Autorità.
Scusate la lunghezza e complimenti per gli interventi.
hstruman
Scritto da: hstruman | 17 novembre 2006 a 15:52
complimenti a te per l'acume,hstruman..
a colpirmi , con le debite differenze tra i film (e clint non l'ho ancora visto) era questo tema comune della menzogna e questo rifugiarsi in temi del passato, storie gia' viste (remake, riprese di telefilm o nuovi punti di vista su vicende gia' portate sul grande schermo) sguardo verso al passato che mi pare colpire anche in altri settori aritstici come la musica, pensa all'ultimo disco di Springsteen o addirittura Sting che canta testi del '500: da grandi artisti come sono caratterizzeranno ognuno a modo proprio la propria opera, pero' e' una coincidenza troppo ampia per definirla tale senza pensare che ci sia un sentire comune sotterrraneo che forse capire tra diverso tempo
Scritto da: ava | 17 novembre 2006 a 16:15
Non lo so. Probabilmente dietro tutto questo c'è una sorta di atteggiamento nichilista.
Però è vero che è raro trovare acute riflessioni sul presente che non segnalino la grande difficoltà di comunicare se non codici che siano quelli fisici (lotta, aggressione), quasi si senta la necessità di un ritorno alle origini, segno forse della progressiva fine della civiltà.
Non a caso i film della Coppola hanno riscosso un inusitato consenso.
La solitudine dell'uomo (ora tecnologico) unita alla vita vissuta sotto mentito nick(name) non è più vezzo di una borghesia annoiata ma lancinante necessità di una umanità lacerata non più in grado di parlarsi.
Non vorrei fare un discorso forzato, ma non so spiegarmi altrimenti la fascinazione crescente per giochi/film in cui la sopraffazione dell'altro siano gratificanti per lo spettatore, anzichè motivo di turbamento.
Se non con l'egoismo, vissuto come necessità a volte dolorosa, a volte indifferente.
Scritto da: hstruman | 17 novembre 2006 a 16:38