Il film inizia con la stessa immagine che chiudeva Le conseguenze dell’amore: al posto della testa di Titta che emerge dal cemento, c’e’ quella di una suora sepolta fino al collo nella sabbia, una figura che centra poco con la vicenda che il film andra’ a raccontare, ma certo la trama non e’ l’elemento portante di questo nuovo lavoro di Sorrentino, soprattutto nel finale un po’ inconcludente nella reazione di Geremia di fronte al precipitare della sua esistenza .
Quello che mi ha davvero colpito e’ piuttosto la sensazione che Sorrentino stia costruendo un bestiario moderno dove i suoi personaggi meschini, rappresentanti del lato peggiore della nostra societa’ riprendono le figure fantastiche dei bestiari medievali che simboleggiavano i vizi , in particolare Geremia de Geremeis e’ la quintessenza della persona viscida e laida: sarto usuraio brutto e sgraziato, con l’unghia del mignolo chilometrica, avido e avaro: vive assieme alla madre malata in un appartamento sporco e cadente da dove fugge anche una povera emigrata dell’est in cerca di fortuna; piu’ furbo che intelligente si crede colto grazie alla lettura di Selezione del Reader's digest, la sua unica forza e’ quella di esser realista e conscio dei propri limiti, ma bastera’ un’illusione amorosa per fargli tentare il salto verso giri d’affari piu’ grandi di lui.
Apparentemente non potrebbe esistere un essere umano peggiore del nostro protagonista, ma Geremia e’ circondato da persone che dietro un’esistenza rispettabile o l’avvenenza della giovinezza nascondo un animo gretto come il suo: dalla signora di mezz’eta’ che chiede i soldi a strozzo per farsi degli interventi di chirurgia plastica alla vecchia che si finge in fin di vita e coi soldi prestati va a giocare al bingo: Sorrentino mette in scena in maniera grottesca tutto lo squallore del nostro tempo e per farlo trova una location perfetta, l’Agro Pontino bonificato in epoca fascista con architetture geometriche costruite con materiali scadenti, senza vestigia storiche che possano ricordare una qualche grandezza passata: solo chiese di cemento armato e muri scrostati per ospitare questa umanita’ meschina.
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