Spagna 1944, la guerra franchista e’ finita ma l’esercito e’ ancora impegnato a sgominare le bande di partigiani comunisti. Ofelia segue la madre incinta che sta raggiungendo il secondo marito, un capitano franchista, in una sperduta localita’ montana: benche' dodicenne, la ragazzina e’ ancora affascinata dal mondo delle fiabe e si rifugia in un mondo fantastico per sfuggire agli orrori quotidiani.
Guillermo del Toro continua il suo percorso rivisitando il periodo della guerra spagnola in chiave gotica, dopo La spina del diavolo (che mi sono persa a causa di una distribuzione infelice alle soglie dell’estate scorsa) arriva questa fiaba nera molto ben accolta.
Personalmente ho trovato un po’ troppo schematica la separazione del lato fantastico da quello reale della vita di Ofelia: avrei preferito una maggiore commistione e piu’ fluidita’ nei passaggi tra i due mondi, difetto che perdono per l’interessante lettura psicologica del femminile che si puo’ spigolare tra i risvolti barocchi della pellicola.
Ofelia e’ una ragazzina alle soglie dalla puberta’ che si rifugia in un mondo fantastico sotterraneo, pericoloso e sporco, per rifuggire il modello materno molto debole: una donna succube del perfido Capitano Vidal (le vaghe allusioni all'incontro tra i due e l’interesse esclusivo del Capitano per il figlio possono lasciare intendere che il nascituro sia frutto di una violenza).
Alla figura della madre fa da contraltare quella di Mercedes, con cui Ofelia lega immediatamente: la governante della casa-guarnigione dove risiede Vidal e il suo drappello di soldati e’ una donna libera ed indipendente (staffetta nonche’ spia dei partigiani) che riuscira’ a tenere testa al cattivissimo Vidal: l’insistenza del dettaglio del coltello nascosto sul ventre tra le pieghe del grembiule sottolinea quanto Mercedes sia una donna in contatto col la sua parte maschile.
Ofelia (nome omen?) e’ indecisa tra questi due modelli femminili mentre deve prendere coscienza della sua essenza femminile: il rifiuto di una presa di posizione (il sacrificio del bambino, cioe’ della purezza dell’infanzia) comporta la rinuncia alla vita e il prefinale e’ emblematicamente simbolico del femminile a cui Ofelia rinuncia con il sangue che stilla nella pozza d’acqua dove si riflette la luna piena.
concordo, interessante anche il tema dell'immortalità nella fiaba - nel finale - nell'ombra del padre/vidal e nel simbolico orologio.
Scritto da: deliriocinefilo | 28 novembre 2006 a 18:46
se mi hai inserito tu il voto nella cinebloggers dovresti toglierlo perchè non sono giudice...grazie
Scritto da: deliriocinefilo | 28 novembre 2006 a 18:59
consiglio vivamente il recupero della Spina, davvero bellissimo. Su questo nuovo film, magnifico anch'esso, sono d'accordo con la tua disamina: una maggiore compenetrazioend elle due anime del film (realistica e fiabesca) l'avrebbe reso davvero perfetto.
Scritto da: Noodles | 29 novembre 2006 a 20:22
Ciao Ava!
Sono tornato al cinema dopo mesi di assenza...finalmente.
Trovare modi per raccontare gli avvenimenti della guerra e della resistenza dal punto di vista dei bambini mi incuriosisce sempre molto. Questo film secondo me fa così: mamma, cosa è la repressione franchista ? E' una cosa per contrasto. Secondo te è un film per adulti o può servire a raccontare anche ai bambini ?
ciao
massi3v
Scritto da: massi3v | 11 dicembre 2006 a 10:53
(Ho sbagliato a inviare il post precedente...sorry)
Ciao Ava!
Sono tornato al cinema dopo mesi di assenza...finalmente.
Trovare modi per raccontare gli avvenimenti della guerra e della resistenza dal punto di vista dei bambini mi incuriosisce sempre molto. Questo film secondo me fa così: mamma, cosa è la repressione franchista ? E' una cosa molto più brutta dei mostri delle fiabe.
E' un approccio per contrasto.
Secondo te è un film per adulti o può servire a raccontare anche ai bambini ?
ciao
massi3v
Scritto da: | 11 dicembre 2006 a 10:54
oh ben ritrovato massi3v! :-)
certo che ti ripresenti con una domanda da un milione di dollari, cmq credo che possa essere anche un film adatto per bambini, certo non piccolissimi ma per quanto il mostro che ci vedeva dalle mani era davvero inquietante Harry Potter ormai e' molto piu' terrorifico, credo..
Scritto da: ava | 11 dicembre 2006 a 18:01
E' sempre un piacere leggere queste pagine dedicate anche al cinema del passato, rivedere quelle foto di "famiglia"... Lo dico qui anche per consigliarti vivamente la Spina del diavolo, facilmente repiribile in DVD, anche in vendita a poco più di 10 euro. Non hai tutti i torti a rimarcare qualche schematismo della messinscena, per quanto riguarda il piano del reale, però alla fine, il meraviglioso dato figurativo, visionario, ci porta ad accettare anche questo "limite". Se posso contribuire anch'io.., questo film è adatto ai bambini poichè, pur essendo crudele, a tratti di forte impatto visivo ed emozionale, risulta tuttavia essere "vero", in grado di perforare gli strati più profondi dell'"es", non come i film di plastica o "dinosauro", quali i vari splilberg e harry pottini e signorini degli anelli, in cui il rassicurante passaggio dell'"orrore" in lavanderia spezza totalmente l'incanto del fantastico, che deve "spaventare". I bambini questo lo sanno... Raramente un film "fantastico" dell'ultima era (che sempre più si guarda di testa, e magari con automatiche ed indotte sollecitazioni delle ghiandole lacrimari) è riuscito a far sussultare il bambino che è in me. Con questo film difficilmente il pargolo sposterà gli occhi dallo schermo per raggiungere il bidoncino di pop-corn...
Buon proseguimento Ava, un saluto caro, a presto!
Scritto da: Giuseppe Mariani | 12 dicembre 2006 a 20:52
Ciao Giuseppe e ben ritrovato! :-)
la spina del diavolo faccio proprio conto di recuperla, tranquillo! e condivido anche queste tue ultime esternazioni sul labirinto, grazie di averle espresse qui, a presto.
Scritto da: ava | 13 dicembre 2006 a 18:18
A dire il vero mi aspettavo molto di più da questo film.
HAi messo bene in luce la frattura tra il fiabesco e la realtà, cosa che avrebbe un senso se il labirinto ed il suo mondo avessero un ruolo metaforico. MA lo sto ancora cercando...
Splendide le luci e il trucco. LA scena de labbro di Vidal, delle sue violenze fisiche e della seconda prova richiesta dal fauno...sono molto attraenti.
Suggestivo direi...ma incompiuto e inconcludente. Secondo me.
PEr il mio post cercherò, a questo film, un senso nel Tempo. Scenderò nel pozzo...con l'orologio di Vidal in mano.
Hola bella gente
Scritto da: El gordo loco | 27 dicembre 2006 a 09:00
hola, gordo soy muy impaziente de leggere esto post! ;-)
Scritto da: ava | 27 dicembre 2006 a 15:36
...Y Yo de encontràr il tiempo de lo acabàr...
;-)
Scritto da: El gordo loco | 27 dicembre 2006 a 16:11