Il nobile Azur viene allevato da una nutrice saracena che lo cresce assieme al figlio Asmar e allieta l’infanzia dei due bambini con racconti arabi, in particolare quello della Fata dei Jinn. Quando Azur viene mandato in citta’ dal precettore, la nutrice e Asmar sono scacciati da palazzo. Diventato adulto Azur decide di andare in Arabia per liberare la Fata dei Jinn..
Dopo Kiriku' e gli animali selvaggi, Ocelot torna con un opera piu’ ambiziosa dei suoi lavori precedenti, oltre alla sperimentazione in 3D, introduce nuovi personaggi, in particolare Rospu’ che non ha la ieratica eleganza dei personaggi tipici di Ocelot ma e’ oggettivamente ridicolo.
Per il resto l’autore continua nel suo pregevole lavoro di recupero di miti e leggende dell’altro lato del bacino del Mediterraneo, approfondendone anche gli aspetti filologici, in questo caso la continuata iterazione delle stesse frasi o delle stesse scene (Rospu’ che sputa e si lamenta di quel che manca in Arabia o l’arrivo sequenziale di tutti i personaggi nel palazzo dei Jinn alla fine della storia) tipiche di ogni tradizione popolare.
Il messaggio di pace e fraternita’ tra due grandi culture come quella europea ed araba puo’ apparire forse troppo scontato e quasi lezioso (ma vorrei capire dove sta l’elemento di rottura nei cartoon targati Dreamworks o Pixar se non in un atteggiamento piu’ moderno e scurrile: preparatavi a rutti e puzzette per le nuove uscite), a me non e’ dispiaciuto rintanarmi per un ora e mezza nel fantastico mondo di fratellanza e coraggio disegnato da Ocelot che comunque con grande acume sottolinea un parallelo, a cui difficilmente si pensa, tra la mitologia dei Jinn e quella degli elfi.
Sublime come sempre la raffinatezza del disegno che si ispira al medioevo europeo e a quello arabo: alcuni paesaggi incorniciati dalle finestre del palazzo in Europa hanno la grazia delle vedute leonardesche e fiamminghe mentre il lavoro di ricostruzione sul medioevo arabo e’ perfetto, dati i molti anni di studi che il regista ha dedicato al loro progetto. Al sottile richiamo alla storia dell’arte si unisce un uso del colore smagliante e stupefacente che ha il suo apice nel bellissimo leone scarlatto dagli artigli blu.
Da menzionare anche la delicata colonna sonora.
Rospù mi ha fatto imbufalire non poco. Un personaggio antipatico quasi insalvabile. Come dicevo di là a me è piaciuto molto, fatta eccezione per l'eccessivo finale super politically correct.
Scritto da: | 17 novembre 2006 a 16:35
ero io quello del commento su :p
Scritto da: Noodles | 17 novembre 2006 a 17:39
ma è morto altman?
Scritto da: abteilung | 21 novembre 2006 a 18:59
ma purtroppo si', abteil.. :-(
noodles, rapsu' era simpatico, mi ricordava un'epifanio andato a male.. :-)
Scritto da: ava | 21 novembre 2006 a 23:54