Vladimir Palanuik era nato il 18 Febbraio 1919 a Lattimer Mines, in Pennsylvania, in una famiglia di minatori di origine ucraina.
Intraprese l’attivita’ di pugile ma fu’ costretto a interromperla a causa della Seconda Guerra Mondiale; mentre era sotto le armi, il suo aereo fu abbattuto ed egli rimase sfigurato: solo la chirurgia plastica pote’ dargli quel volto particolare che ne fara’ uno dei vilain piu’ interessanti del genere noir e western..
Il debutto cinematografico avvenne nel 1950 con Bandiera Gialla di Elia Kazan, tra i ruoli piu’ significativi il pistolero senza scrupoli de Il cavaliere della valle solitaria (diretto da George Stevens) o il malavitoso di Duello sulla Sierra Madre, noir dalle sfumature catastrofiche (il dettaglio del logorio dei cavi della funivia!); entrambi i film sono del 1953.

Nel 1955 fu’ protagonista de Il grande coltello di Robert Aldrich, un giallo che voleva mettere sotto accusa i tycoon delle Majors. Sempre per Aldrich, l’anno seguente interpreto’ in Prima Linea, il tenente Costa il cui drappello e’ lasciato in balia dei tedeschi da un superiore vigliacco.
Negli anni ‘60 lavoro’ spesso in Europa: ebbe una parte ne Le Mepris di Godard (1963) e ne Il giudizio universale di De Sica del 1961.
Nel 1966 fu il rivoluzionario messicano Jesus Raza che rapisce la Cardinale, moglie di un ricco americano che per liberarla ingaggia I professionisti del titolo che liberano la donna ma con un’inaspettata sorpresa..

Negli anni ’70 lavoro’ spesso in Italia negli spaghetti western (Vamos a matar, compañeros, Sergio Corbucci, 1970) o nei gialli di Fernando Di Leo ( I padroni della città, 1976). Nel 1989 ebbe un ruolo nel Batman firmato da Tim Burton e nel 1991 ricevette il suo solo Oscar come migliore attore non protagonista per Scappo dalla città - la vita, l'amore e le vacche.
Rimane famosa la sua apparizione alla cerimonia di consegna in cui, a 71 anni suonati, l’attore si esibi’ in una serie di flessioni su un braccio solo.
Era un grande, me lo ricordo in alcuni film dove l' ho visto recitare.
Come al solito, pero', molti di quelli che hai menzionato non li ho mai visti :-(
Come vorrei avere molto piu' tempo per poterli vedere tutti...:-(
ciao :-)
Scritto da: roy | 12 novembre 2006 a 11:15
Un'altra icona di Hollywood che ci lascia. Difficile dimenticare il ghigno del grande Jack nel duello con Alan Ladd in "Il cavaliere della Valle Solitaria".
Scritto da: collwyn | 12 novembre 2006 a 16:09
è stato anche Attila nel film di Douglas Sirk, aiutato dal suo taglio degli occhi stranamente mongolico
Scritto da: scrittore1815 | 13 novembre 2006 a 00:47