Le prime scene del film, che illustrano le tradizioni di un mondo arcaico ed immutabile mi hanno fatto pensare agli indiani di The new world di Malick, solo in secondo tempo ho collegato la similutidine tra i titoli; nell’opera di Crialese non c’e’ pero’ possibilita’ di contaminazione tra il vecchio mondo , fatto di fatica, credenze popolari e lunghi silenzi con il nuovo mondo che lusinga gli emigranti con i fotomontaggi di animal e verdure giganti (tutte foto rigorosamente originali) salvo poi fermarli alle porte della terra promessa e selezionare asetticamente le persone per accettare solo quelle sane e disposte a lavorare senza creare troppi problemi: un sistema che avrebbe preso piede qualche decennio dopo (il film e’ ambientato nel 1909) con le tinte fosche del nazismo.
La pellicola narra in maniera lineare il viaggio della famiglia Mancuso verso l’America, dove e’ gia’ emigrato un fratello: prima la vita agra dei contadini dell’entroterra siculo che non ha nulla di bucolico, poi le fasi che precedono la partenza con l’eterna frotta di profittatori che cercano di guadagnare qualcosa sulla pelle di chi sfida la sorte, vendendogli medicamenti portentosi, documenti falsi o fotografie improbabili. Il viaggio, che iniza con la bella scena di un unica folla lentamente divisa da una striscia di acqua scura che si allarga sempre piu’ mentre la nave si allontana dal molo, poi l’arrivo nella terra tanto agognata che non si vede, avvolta dalla nebbia ed infine l’ incomprensibile sosta ad Ellis Island dove gli emigranti vengono testati fisicamente ed intellettivamente.
Nel viaggio le sorti della famiglia Mancuso, si intrecciano con quelle di Lucy, una donna inglese dal passato non chiaro che sulla nave e’ l’elemento estraneo tra le donne siciliane per la diversita’ dei suoi modi e dei suoi colori, poi diventa la “luce” che guidera’ i Mancuso alla scoperta nel nuovo mondo, prendendo il posto della vecchia matriarca: come in Respiro, Crialese dimostra una grande attenzione all’universo femminile dipingendo due atipici ritratti di donna, lontanissimi tra loro ma in grado di comunicarsi il passaggio di consegne guardandosi semplicemente negli occhi.
Tecnicamente, ho amato film per la sua capacita’ di mescolare il rigore della ricostruzione storica, la perfezione delle geometrie spaziali (su tutte spiccano le riprese delle scale degli edifici di Ellis Island) alle immagini surreali delle visioni del nuovomondo, creando un’atmosfera che trascende l’episodio storico e i riferimenti alle situazioni attuali in un afflato di delicata, sofferta ma dignitosa umanita’.
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ciao bella!
bentornata! da poco nuovamente nel web ma prolifica! nuovomondo l'ho visto anch'io e l'ho trovato di una poesia meravigliosa e con il corredo di una fotografia fantastica.
sto esagerando? anche se si ne son contenta perchè è un film italiano ed un film veramente e oggettivamente bello al contempo. ne vado fiera. finalmente qualcosa per cui vantarsi di essere italiani...ci voleva!
Scritto da: monica | 02 ottobre 2006 a 16:01
Un'opera che anche io ho amato molto ;), come amai Respiro del resto.
Rob.
Scritto da: Roberto | 02 ottobre 2006 a 17:13
Come ti ho scritto anche da me, interessante il parallelo con Malick. Sarà il nostro candidato per gli Oscar e meno male che questa volta non mi devo vergognare.
Scritto da: Emanuela | 02 ottobre 2006 a 18:18
ciao monica! sono contneta che ti sia paicuto il film , ee' davvero bellissmo, secondo me! :-)
Rob, forse respiro lo amai un pochino di piu' perche' fu l'inaspettata scoperta di un grandissimo talento
sulla candidatura agli oscar ho scritto due righe oggi, manu: nonostante i mei dubbi di strategia sono molto felice anche io di questa scelta
Scritto da: ava | 03 ottobre 2006 a 13:00
Anche a me e' piaciuto molto.
ciao
Scritto da: roy | 03 ottobre 2006 a 21:06
boh, io ci sono stato due volte a ellis island, gli americani ci hanno fatto un museo dentro, se vuoi puoi sapere anche se qualche tuo parente è passato di lì, infatti i miei li ho trovati.
Scritto da: abteilung | 04 ottobre 2006 a 10:49
Anch'io li ho trovati, via Internet... :o)
Scritto da: Emanuela | 04 ottobre 2006 a 13:24
io non credo di avere parenti emigrati negli States, quindi niente dollaroni in arrivo :-(
Scritto da: ava | 04 ottobre 2006 a 14:06
eh eh, c'erano un sacco di piemontesi che emigravano lì, potremmo farci un film anche noi.
Scritto da: abteilung | 04 ottobre 2006 a 22:10
condivido moltissimo, in particolare, la parte finale: immagino soltanto cosa poteva diventare questo film nelle mani di un formalista sfrenato. Invece Crialese mantiene un rigore assoluto, senza per questo sottrarre pathos alla materia.
Scritto da: Noodles | 05 ottobre 2006 a 00:45
per me Crialese e' davvero un grandissmo, noodles
Scritto da: ava | 05 ottobre 2006 a 17:56
Un film bellissimo!
L'ho visto ieri e sono consapevole d'essermi trovato dinanzi ad un esempio di quello che il Cinema ha senso che sia.
Un film ch'è un'opera d'arte!
Ogni tanto l'Italia regala soddisfazioni!
Scritto da: El gordo loco | 25 ottobre 2006 a 14:21
gordo condivido in pieno! :-)
Scritto da: ava | 26 ottobre 2006 a 18:54
Ho appena finito di guardarlo. Che dire, sono davvero esterefatta dalla bravura di questo regista che del resto mi aveva già sopreso col bellissimo Respiro. Le aspettative quindi, erano alte e sono state soddisfatte in pieno...Prossimamente vedrò di recensirlo anche io ^^
Ale55andra.
Scritto da: Ale55andra | 13 luglio 2007 a 00:43