E’ sbarcata su un canale satellitare secondario, RaisatPremium come la risposta di Pedro Almodovar a Desperate housewives: donne meno costruite, piu’ popolane e piu’ vere, infatti stanno coricate su piu' prosaici pomodori invece che peccaminose mele; in realta’ Almodovar si limita a produrre, con il fratello, la serie firmata da una coppia di registi, Dunia Ayaso e Félix Sabroso.
Il telefilm segue le vicende di una famiglia tutta la femminile: Irene vedova da un anno deve gestire la panetteria di famiglia (e sta per scadere il contratto ancora intestato al marito) oltre badare alla madre, Palmira, che comincia a perdere la memoria e viene seguita da Gabriel, un ragazzo extracomunitario con cui l’arzilla vecchietta si immagina una storia d’amore. A carico ci sono anche le due figlie, l’adolescente Magda con il problema del peso e Julia, la figlia maggiore tornata a vivere in famiglia dopo un’esperienza fallimentare di convivenza con un ragazzo che si e’ scoperto gay e Julia e' ormai solita affogare i suoi dispiaceri nell'alcol.
Una saga divertente, per chi ama i temi cari all’immaginario almodovariano, che pero’ non e’ un tassello fondamentale della storia televisiva, soprattutto nello stile di ripresa : il quartiere e’ ricostruito in studio e si usano spesso quei pseudo-dolly che allargano su tutta la via tipiche di tante produzioni italiane, tipo Il bello delle donne.
Piu’ che reggere il confronto con il telefilm americano, mi piacerebbe che Mujeres diventasse un modello o almeno uno stimolo per gli autori della fiction italiana: vedere in prima serata un programma cosi’ ironico e poco rassicurante, dal linguaggio non particolarmente sboccato ma molto piu’ realista di quello usato nei nostri serial, sarebbe davvero un bel colpo di scena!
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