La giornata di sabato all’Opificio delle Arti e’ stata davvero notevole: sotto la guida dello sceneggiatore e dramaturg Claudio Braggio, un gruppo di professionisti e amanti del cinema si e’ ritrovata a discutere dei problemi dei film low-budget, com’e facilmente intuibile la nota dolente del cinema italiano (indipendente e non) e’ sempre la distribuzione e l’esperienza di Max Chicco che e’ riuscito a presentare il suo primo lungometraggio completamente autoprodotto in ben 20 sale e’ estremamente istruttiva per liberarsi da questa impasse, di sicuro interesse anche l’esperienza milanese di Aperitivocorto che fa uscire il cortometraggio dalle sale per portalo in mezzo alla gente, nei locali disposti ad ospitare questa iniziativa.
Il pomeriggio e’ proseguito con la proiezione di alcuni cortometraggi, tutti di indubbio valore, personalmente sono rimasta molto colpita da quelli d Alessandro Gavazza, giovanissimo film-maker alessandrino che pur essendo ancora acerbo dimostra un grandissimo talento visivo e il suo modo di raccontare l’evoluzione di una storia attraverso gli oggetti mi ha fatto tornare in mente Orson Welles: l’evoluzione del matrimonio con la tavola imbandita sempre piu’ lunga e gli sposi sempre piu’ lontani in Quarto Potere o la trasformazione della citta’ ne L’orgoglio degli Amberson.
Altra rivelazione sono stati i due corti di Antonella Questa, attrice teatrale e televisiva che sta muovendo i primi passi nella regia con risultati ottimi: grande abilita’ nell’uso della mdp ma soprattutto grandissima capacita’ di mettera alla berlina le debolezze sentimentali di uomini e donne, soprattutto il secondo, Mamma! folgorante nei suoi due minuti, avrebbe potuto essere un episodio collaterale, il racconto di una disavventura occorso a un’amica delle quattro protagoniste di Sex and the city.
Il pezzo forte dell’evento era Saddam, il lungometraggio di Max Chicco la cui lavorazione e distribuzione era stata sviscerata durante il workshop e per chi, come la sottoscritta, ama ascoltare gli aneddoti che stanno dietro la lavorazione di un film, quelli relativi all’arruolamento di Frank Adonis nel cast sono tra i piu’ divertenti che si possano ascoltare.
Avevo gia’ parlato del film in precedenza, un lavoro molto interessante per l’abilita’ di far credere per tre quarti del film di assistere a un film di guerra e spiazzare poi con un finale che stravolge tutto (persino gli attori durante la lavorazione non sapevano come si sarebbe conclusa la vicenda proprio per non rovinare questa sorpresa), rivista a qualche mese di distanza la pellicola conferma la sua forza, pur conoscendo il colpo di scena finale.
Per chi fosse incuriosito dal film e’ possibile trovarlo in videoteca dal 17 ottobre, altre informazioni su il blog di Riccardo Leto, attore protagonista del film e tra i mattatori della giornata di sabato.
Ho visto Saddam e mi e' piaciuto tantissimo.
Scritto da: Antonio | 23 ottobre 2006 a 20:08
Che peccato...
Mi sarebbe piaciuto partecipare!
Speriamo per la prossima volta :-)
Scritto da: roy | 24 ottobre 2006 a 14:36
grande antonio!
roy il 10 novembre si replica sul documentario
Scritto da: | 25 ottobre 2006 a 12:22
Anch'io amo gli aneddoti del dietro le quinte e mi sarebbe proprio piaciuto esserci! A casa darò un'occhiata ai link, e cercherò Saddam (il film ovviamente ;o)).
Scritto da: Emanuela | 25 ottobre 2006 a 15:44
meno male che non parti per guantanamo o giu' di li', manu! ;-)
sarei molto curiosa di sapere che ne pensi di questo film..
Scritto da: ava | 26 ottobre 2006 a 18:58