E’ scomparso all’eta’ di 86 anni, Gillo Pontecorvo, eminente personaggio della cinematografia italiana: e' stato, tra le altre cose, direttore per quattro anni (dal 1992 al ‘96) della Mostra del Cinema di Venezia.
Nato a a Pisa il 1919 da una famiglia di origine ebraica, si rifugia in Francia durante il periodo delle leggi razziali, combatte come partigiano con il nome di Barnaba e dopo la visione di Paisa’ decide di entrare attivamente nel mondo del cinema.
Le prime esperienze sono attoriali, nel film Il sole sorge ancora, del 1946 primo film finanziato dall’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani).
Diventa poi aiuto regista per Allegret, Steno e il Monicelli di Toto’ e Carolina (1955).
Dopo alcune esperienze da documentarista arriva il debutto con Giovanna nel film ad episodi La rosa dei venti.
Il primo lungometraggio e’ La grande strada azzurra (1957), storia di un imprendibile pescatore di frodo interpretato da Yves Montand, tratto dal romanzo Squarcio’ di Franco Solinas con cui Pontecorvo collabora strettamente e in memoria del quale istituisce nel 1986 il Premio Solinas per mettere in luce i giovani autori italiani.
Come regista non e’ prolifico, solo cinque lungometraggi caratterizzati tutti da un forte impegno civile, da menzionare sono sicuramente Kapo’ del 1960, che racconta il dramma di una deportata ebrea che per sopravvivere all’inferno dei lager accetta di diventare una kapo’, schierandosi di fatto con i suoi aguzzini e Queimada del 1969, che si avvale dell’interpretazione di Marlon Brando in un‘ opera che cerca di analizzare il fenomeno del colonialismo.
Il suo capolavoro e’ pero’ La battaglia d’Algeri del 1966 dove, con stile asciutto rievoca gli scontri tra i para’ francesi e i ribelli algerini asserragliati nella Casbah; grazie allo stile documentaristico il film riesce a fare luci sulle ragioni dei due fronti, francese ed algerino.
Il film vince il Leone d’oro a Venezia e ottiene una nomination agli Oscar, ma per lungo tempo sara’ vietato in Francia.
dai, che quasi ci siamo. e non alludo solo all'uscita di N.
Intravedo la mia Tolone!
:)
a presto, gattoNapo
Scritto da: gattomaldestro | 13 ottobre 2006 a 17:48
Brava Ava, meno male che ci sei tu.
Ho amato "Queimada".
Vergogna, ma non ho mai visto "La battaglia di Algeri"... :o/
R.I.P.
P.S. Ho noleggiato "Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti" a tuo rischio e pericolo... ;o)
Scritto da: Emanuela | 13 ottobre 2006 a 18:41
kapò e la sua carrellata "immorale", secondo bazin.
Scritto da: abteilung | 13 ottobre 2006 a 19:22
La battaglia di Algeri è un film emozionante, vero, reale, che ha fatto da scuola per tutti quei registi che con il tempo, hanno voluto, anche loro, raccontare le lotte armate di liberazione nazionale che si sono succedute in Europa.
Ciao pigro Gillo.
Scritto da: tackutoha | 14 ottobre 2006 a 20:05
Appena rivisto, dopo tanto tempo, sulla meritoria La7, La battaglia di Algeri. Che dire? Senz'altro un buon film, che risente del clima politico degli anni sessanta e tenta di veicolare una visione ottimistica della guerra di liberazione, facendo capire che: il terrorismo di una avanguardia armata è perdente, mentre vince la lotta, alla fine quasi pacifica e non violenta, di tutto il popolo.
Il che sarebbe molto nobile e bello, ma purtroppo non è (quasi mai) vero.
interessante la mescolanza di algerine occidentalizzate e altre intabarrate nei burka, ma tutte egualmente rivoluzionarie; come pure la ricostruzione del primo attacco suicida, l'autoambulanza che dopo la scorribanda volontariamente si schianta contro l'edificio, per fare più vittime; il che, se è un episodio storico, è molto significativo. Tutta la ricostruzione, poi, fa molto pensare, a noi spettatori di oggi, all'intifada palestinese. Che personalmente mi auguro si concluda in maniera diversa e più pacifica, se non altro perché gli israeliani di oggi, a differenza dei pieds noirs francesi di allora, non avrebbero un posto dove tornare.
Scritto da: scrittore1815 | 15 ottobre 2006 a 00:29
saluti a tutti!!
X LE AVVENTURE DI CIUFFETTINO:
cerco ancora informazioni sopratutto sulla canzoncina,ricordo che aveva una Musica bella e triste,ricordo poche parole vaghe. cerco il nome della canzone e il/la cantante,per poterla cercare ovviamente!
Grazie anticipatamente a tutti quelli che possono cercare informazioni.
Scritto da: Salvatore | 16 ottobre 2006 a 15:27
gattonapo :-)))
manu, io la batasglia 'dalgeri me la ricordo poco, ma grazie allo scrittore che ci ha rinfrescato la memoria.. ho comparto pero' una bella edizione del dvd (http://www.tempimoderni.com/2003/aprile/dvd/dnc/dnc.htm) devo trovare il tempo di guardarlo..
abteilung, si' ricordo la polemica, ma a me della nouvelle vague non mi e' mai importato granche'! ;-)
Scritto da: ava | 16 ottobre 2006 a 18:16