Seh-hee e’ follemente gelosa di Ji-woo, il fidanzato con cui sta da due anni: teme che lui si stanchi di lei e la lasci per un nuovo amore. Ossessionata da questa paura la ragazza decide di sparire per affidarsi alla chirurgia plastica e costruirsi un nuovo volto con cui tornare nella vita di Ji-woo e conquistarlo nuovamente..
Sono molto sorpresa dal silenzio che circonda Time: Film tv ne ha rimandato la recensione per anticipare quella di Superman Returns che si apre dicendo di non leggerla se non si e' ancora visto il film (allora non potevi aspettare una settimana, mi chiedo?) ed anche i cineblogger tacciono su questo che si rivela uno scomodo Kim Ki Duk.
Certo, il film non ha la perfezione rigorosa di Ferro 3, ma la sua tormentata imperfezione ben riflette un tema complesso come quello dell’amore, declinato ai nostri tempi.
I protagonisti di quest’opera sono giovani che potremmo definire “di tendenza”, ossessionati dalle immagini, dalle mille foto che cercano di fermare i momenti piu’ belli del loro amore e per giunta il ragazzo e’ computer grafico (lo vediamo elaborare al computer proprio Ferro 3).
Le paure che diventano ossessioni per Seh-hee sono tipiche di una generazione di ragazze che si vede sfuggire l’amore di mano per la passione, o meglio la curiosita’ per un nuovo corpo, per qualcuno che sappia dare nuove emozioni.
Il ricorso alla chirurgia plastica e’ un altro rimando ai nostri tempi e la figura del chirurgo plastico ha quasi la valenza di un demiurgo mefistofelico a cui far ricorso nei momenti di necessita’; un supporto del tutto inutile pero', come dimostra l’ultima immagine del film che da’ un andamento circolare alla vicenda.
Su questa trama complessa si innesta la grande capacita’ del regista coreano di creare immagini poetiche e simboliche, aiutato dall’ambientazione nel parco delle sculture di Baemigumi, sull'isola di Mo.
Ci sono grossi rimandi alla cultura occidentale: Magritte, evocato nelle scene in cui la protagonista si copre il viso con un lenzuolo, la simbologia della maschera: da quella che la ragazza porta quando e' convalescente, alla foto del suo vecchio volto, per arrivare alla mitologia greca: una scena in cui la ragazza, alla ricerca del suo amore, si illude di trovarlo in un fotografo, il dialogo tra i due si svolge con un alternanza di luce continuamente accesa e spenta, ricordando il mito di Amore e Psiche; ma c’e anche una grossa autoreferenzialita’: dalla gia’ citata scena del montaggio di Ferro3, al poster di Wild animals alla parete, alla scena di Seh-hee che, mentre matura la propria decisione, cammina sulle foto che scandiscono la sua storia con Ji-woo, cercando di tornare all’inizio, proprio come la protagonista de La Samaritana seguiva i sassi gialli.
Spero lo portino anche dalle mie parti. Ho visto tutti i suoi ultimi lavori da "Primavera....." in poi e mi garba molto. Tornerò a leggere il tuo post solo dopo averlo visto. Spero a presto!
;-)
Scritto da: El gordo loco | 01 settembre 2006 a 17:52
attendo il tuo parere: pare pero' che lo scarto tra questo film e i precendenti lavori a molti non sia garbato, vedremo che mi dirai tu..
Scritto da: ava | 03 settembre 2006 a 13:31
ma è veramente inquietante la trama di questo film. lo definirei quasi dell'orrore. vedo così un po' tutta la cinematografia asiatica che ha un tocco sempre al limite del visionario.
volevo trovare una scusa per andarlo a vedere me l' hai data.
ciaooooo
Scritto da: monica | 04 settembre 2006 a 11:56
inquieta ma e' molto bello, monica! peccato che dopo una settimana di permanenza abbia gia' lasciato la nostra bella cittadina.. :-/
Scritto da: ava | 04 settembre 2006 a 18:08
Questo haiku. non l'ho postato ancora.
Time di Kim Ki Duk
Realtà o apparire,
con l'aiuto del bisturi,
scavi in te stesso.
Più vicino alla Samaritana che a Ferro 3, però il nostro ha cose da raccontare, magari un po' troppo melò, notevole però.
Scritto da: Akamotasan | 14 settembre 2006 a 16:47
akamotasan.. complimenti, sia per l'haiku che per la rima finale ;-)
Scritto da: ava | 15 settembre 2006 a 13:14
bien, bien, bien :)
Scritto da: Cineblob | 18 settembre 2006 a 12:59
grazie cineblob ;-)
Scritto da: ava | 18 settembre 2006 a 17:32
Finalmente l'ho visto.
M'è piaciuto. PEr la simbologia, per gli spunti su cui fa riflettere, per la fotografia (sebbene non all'altezza di altri suoi lavori), per alcune inquadrature.
Il tuo post sul film è perfetto. Nulla di più e nulla di meno di ciò che si sarebbe dovuto dire...
almeno pare.
:-)
Quando riordino le idee abbozzo qualcosa anch'io.
Hola Ava
Scritto da: El gordo loco | 11 marzo 2007 a 11:53
grazie gordo, aspetto il tuo parere. :-)
besos
Scritto da: ava | 12 marzo 2007 a 18:50