Nel 1936 nasceva un bello per eccellenza di Hollywood, idolo incontrastato dei cuori femminili da almeno tre generazioni, anche se personalmente non appartengo alla schiera: troppo bello e perfettino per i miei gusti, gli preferisco il compare con cui formo’ una delle piu’ belle coppie cinematografiche degli anni ‘70, cioe’ Paul Newman.
Nato a Santa Monica, California il 18 agosto 1936, Charles Robert Redford Jr., scopre presto la passione per l’arte: dopo essersi avvicinato alla pittura ed alla scultura, arriva alla recitazione, iniziando a lavorare in diverse serie televisive a partire dal 1960.
Approda sul grande schermo nel 1965 e uno dei suoi primi film di quell’anno e’ Lo strano mondo di Daisy Glover triste ritratto della vita di una attrice, interpretata da una splendida Natalie Wood, di cui Redford era il marito omosessuale.
Nel ‘66 e’ Charlie 'Bubber' Reeves, l’evaso inseguito dallo sceriffo Marlon Brando nel film di Arthur Penn, La caccia.
L’anno seguente Redford si cimenta con la commedia nel divertente A piedi nudi nel parco accanto a Jane Fonda.
E’ il 1969 a decretare il grande successo con il film Butch Cassidy recitato accanto a Paul Newman per la regia di George Roy Hill; il ruolo di Redford e’ quello di Sundance Kid da cui deriva il nome del festival di cinema indipendente creato dall’attore nel 1978, il Sundance Film Festival.
Robert Redford diventa una star mentre ad Hollywood si sta affermando una nuova scuola di registi ed attori che rivoluzionano il cinema americano secondo quello stile che va comunemente sotto il nome di new cinema e di questa scuola Redford sara’ uno dei protagonisti principali, a partire dal ruolo di Bill McKay, avvocato idealista che corre per la Casa Bianca ne Il candidato di Michael Ritchie del 1972.
Nel medesimo anno sara’ anche Jeremiah Johnson il Corvo Rosso non avrai il mio scalpo in uno dei piu’ interessanti western “revisionisti” firmato da Sidney Pollack che l’anno successivo dirige Redford e Barbra Streisand in uno dei melodrammi piu’ significativi dell’epoca, Come eravamo.
Nel 1975 l’attore torna a recitare in coppia con Paul Newman , ancora sotto la direzione di George Roy Hill, nel divertentissimo La stangata, pellicola che frutta a Redford il suo unico Oscar da attore.
Dopo essere stato anche Il Grande Gatsby nel ‘74, arrivano i ruoli che ancor oggi identificano meglio Robert Redford: quell dell’agente Joseph Turner ne I tre giorni del Condor nel film di Pollack del 1975 e quello del giornalista Bob Woodward in Tutti gli uomini del presidente diretto da Alan J. Pakula nel 1976.
Ancora impegno civile nella pellicola del 1980, Brubaker, dove Redford veste i panni di un direttore di una prigione che si batte per migliorare le condizioni di vita dei carcerati.
Il 1980 e’ anche l’anno che vede il debutto di Redford dietro la macchina da presa con Gente Comune, dramma familiare premiato con quattro Oscar, tra cui miglior regia e miglior film.
Nel 1985 e’ il grande amore di Karen Blixen (Meryl Streep) nel celebre La mia Africa, ennesima collaborazione con il regista Sidney Pollack.
L’aver diradato l’attivita attoriale per l’impegno ambientalista e civile non porta l’attore a scegliere buone pellicole: dal mediocre thriller legale Pericolosamente insieme (1986), i film interpretati dall’attore peggiorano fino ad arrivare allo “scult” del 1993 Proposta indecente del sempre furbo Adrian Lyne.
Anche le sue regie di Milagro (1988) ed In mezzo scorre il fiume del ‘92 non brillano, fortunatamente nel 1994 arriva la regia di Quiz Show che racconta il primo scandalo televisivo americano e nel 1998 il romantico L’uomo che sussurrava ai cavalli, dove per la prima volta Redford si propone contemporaneamente come attore e regista.
Da scordare la sua ultima prova registica del 2000, La leggenda di Bagger Vance ed anche i suoi ultimi film da attore non sono degni di nota, ma sicuramente Robert Redford potra’ ancora riservarci delle buone sorprese in futuro.
Film diretti da Redford dopo la pubblicazione di questo post
auguri auguri a robertino che è un grande, ma che io adorerei a prescinderee anche solo per I tre giorni del condor, da sempre uno dei miei film top ten. La sua performance al solito misurata e sottotono, è il fiore all'occhiello originale di una spy-story atipica e originalissima.
Scritto da: Noodles | 19 agosto 2006 a 00:45
Vabbè, "tanti auguuuri a teee, tanti auguuuri a teee..." anche se lui il 2 giugno gli auguri a me non li ha fatti...
BenSG
Scritto da: BenSG | 19 agosto 2006 a 01:12
insomma, da un inizio più che promettente ad una lenta, ma inarrestabile decadenza. Che per me, peraltro, comincia ben presto, quando per gli altri comincia la gloria (Corvo rosso). Ma come sempre tutto dipende dai registi/autori. Insomma, la Caccia è di Arthur Penn, la fonte di A piedi nudi è Neil Simon; non so se mi spiego. Nulla a che fare con i IMHO mediocri e sopravvalutatissimi Pollack e Pakula. Dal tuo post però mi viene la curiosità di vedere Gente comune, che non ho mai visto e che ora mi (ehmm) procurerò.
ciao
FP
Scritto da: scrittore1815 | 19 agosto 2006 a 11:45
Ehm, non direi che Pollack sia sopravvalutato; basterebbe dare un'occhiata alla sua notevolissima filmografia (http://italian.imdb.com/name/nm0001628/) per ricredersi...
Ciao!
BenSG
Scritto da: BenSG | 19 agosto 2006 a 12:07
mah, che vuoi che ti dica, non è che non conosco la filmografia di Pollack, figurati...Essendo molto vecchio lo ricordo dai tempi di Joe Bass l'implacabile e Non si uccidono così anche i cavalli, quando veniva considerato uno degli astri nascenti della nouvelle vague americana.
A me, anche allora, ha sempre dato un'idea - come dire - di aurea mediocritas; ma ovviamente è questione di gusti.
Piuttosto mi sembra che Ava nella celebrazione di Redford abbia dimenticato un misconosciuto capolavoro di Abraham Polonsky, Ucciderò Willie the Kid. Forse non apprezza tanto il western...
Ciao
FP
Scritto da: scrittore1815 | 19 agosto 2006 a 12:44
uhuh scrittore, ho capito la frecciatina finale ;-)
devo confessare che Uccidero' Willie the Kid non l'ho visto o se l'ho visto (guardando sul mereghetti la trama non mi pare del tutto nuova) non me lo ricordo proprio.. :-(
Venendo a Pollack non saprei neppure io come pronunciarmi: ha nel suo palmares dei titoli di sicuro interesse e successo, Come eravamo, e i due citati dallo scrittore, tanto per fare un esempio.. pero' credo che la sua si tratti dell'opera di un buon artigiano ma non certo di un Maestro del cinema..
BenSG il prossimo due giugno gli auguri te li faccio io, ti accontenti? :-)
Noodles, i tre giorni del condor piace moltissimo pure a me! :-)
Scritto da: ava | 19 agosto 2006 a 14:00
Mi e' venuta voglia di vederli tutti questi film.
Scritto da: roy | 19 agosto 2006 a 14:02
Ava, ma certo che mi accontento, eccome! ;o)
Scrittore, non lo so, in effetti Pollack non è mai stato considerato un Autore con, appunto la "A" maiuscola, eppure certi suoi film hanno indelebilmente segnato il cinema americano. Forse è "solo" un buon artigiano come asserisce Ava, o forse è per il fatto che i suoi lavori siano più commerciali di quelli di altri suoi più blasonati colleghi. O, ancora, Pollack è cresciuto -anche artisticamente- durante un periodo di mezzo, tra la vecchia e la nuova Hollywood, non rientrando né tra la prima, né tantomeno nella seconda.
Mah!
Ciao!
BenSG
Scritto da: BenSG | 19 agosto 2006 a 14:13