Gli umani hanno trovato una cura per annullare i superpoteri degli X-Men e renderli innocui, ovviamente i mutanti non amano molto essere considerati come una malattia da curare: Magneto con la sua Fratellanza vede nella cura un pretesto per scatenare la guerra contro il genere umano, mentre gli allievi del dottor Xavier sono per una mediazione civile; a complicare le cose interviene la resurrezione di Jean Gray, divenuta onnipotente ma completamente instabile: con quali delle due fazioni si schierera’?
Terzo e (forse) conclusivo capitolo della saga tratta dai fumetti Marvel, di cui va segnalato il cambio alla regia: dopo i primi due episodi diretti da Bryan Singer, l’opera passa nelle mani di Brett Ratner.
Lo spunto e’ interessante: l’idea della cura che pure e’ volontaria e non coercitiva, ha forti richiami con la reale condizione del diverso che nella societa’ contemporanea troppo spesso e’ visto con paura, vittima di un indebolimento degli ideali di integrazione razziale post 11 settembre: benche’ l’immagine sia trita, quando Magneto mostra qual’e’ il tatuaggio che lo marchia il brivido d’indignazione non manca.
Altrettanto positivo e’ l’uso degli effetti speciali affidati alla Weta Digital Ltd di Peter Jackson : anche se sono presenti a bizzeffe nella pellicola, sono al servizio della storia e non il punto di forza del film: belli e spettacolari riescono ad integrarsi nella vicenda, moderando i toni da giocattolone ultraesplosivo che caratterizza solitamente le trasposizioni di fumetti sul grande schermo (mi riferisco ad Hulk ed anche a Spiderman).
La trama e’ invece soffre di una certa dispersivita’, forse davvero troppi i personaggi in scena con una parata di star che vedono il proprio ruolo ridotto a poco piu’ di un cameo: e’ il caso di Halle Berry alias Tempesta e di Patrick “Picard” Stewart.
Piuttosto incomprensibile il significato della resurrezione di Jean Grey: il suo personaggio crea solamente un forte senso di aspettativa nello spettatore che attende una sua entrata in scena in grado di determinare le sorti del conflitto. ma cio’ non avviene e a parte qualche cupo sguardo lanciato quando la sua parte cattiva predomina, l’attrice ha ben poco altro da fare.
Nel complesso un film godibile che sapra’ accattivarsi i favori degli amanti del genere.
recensione pubblicata su ImpattoSonoro
Ergo: Ghezzi non è sempre affidabile. ;o) Comunque andrò a vederlo anch'io.
Scritto da: Emanuela | 08 giugno 2006 a 12:29
massi', sapendo cosa vai a vedere ti diverti anche.. ma stavolta non sono riuscita ad entrare nelle logiche ghezziane per capire perche' lo giudica il migliore.. :-)
Scritto da: ava | 08 giugno 2006 a 12:33
Perchè non ha visto gli altri? Pechè colto dal virus Mollica?
Scritto da: Jiro | 10 giugno 2006 a 23:29
jiro, che ne so. io? magari fossi cosi intima con Enrico! ;-)
scometto che a te non piace con i tuoi pessimi gusti sui personaggi celebri.. :-P
Scritto da: ava | 12 giugno 2006 a 12:33
il film mi è piaciuto anche se considero il secondo sempre il migliore.
Scritto da: enzo | 15 giugno 2006 a 14:52
condivido enzo :-)
Scritto da: ava | 15 giugno 2006 a 16:37