Una pellicola che ha il sapore dell'occasione mancata: un film che avrebbe potuto essere molto interessante per il velo che squarcia sui complessi rapporti tra l'America e il Medio Oriente legati dalla dipendenza economica creata dal petrolio; Syriana viene pero' pesantemente penalizzato dall'eccessiva frammentazione della storia, raccontata come un puzzle.
Al centro di tutte le vicende sta la lotta di successione tra i due figli di un emiro: uno e' illuminato e riformista mentre l'altro e' disposto a scendere a compromessi con le multinazionali del petrolio, inutile dire chi conquisterà il potere; intorno a loro si muovono analisti economici, spie, avvocati: tutta una serie di personaggi che tende a mantenere lo stato attuale della politica mondiale, mentre i poveri continuano a morire di fame e diventare kamikaze.
Raccontare il film in maniera frammentaria poteva avere anche un significato stilistico: rendere i momenti confusi e convulsi del passaggio del potere ma l'estrema lentezza con cui progredisce la vicenda, la mancanza di ritmo rendono il film a tratti estremamente noioso e impediscono l'approfondimento dei personaggi: il figlio "cattivo" dell'emiro e' quasi una macchietta come dimostra anche l'episodio della piscina, mentre il personaggio di Matt Damon risulta una figura marginale ed il suo percorso personale quasi inutile ai fini della storia.
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Hai ragione!!!
E' talmente frammentato che per i primi tre quarti del film ho cercato di mettere a fuoco i personaggi e le vicende.
Peccato perche' poteva essere veramente bello.
Un plauso a George che mi e' piaciuto per la prima volta.
Scritto da: degobah | 13 marzo 2006 a 18:47
Ecco ava, qui ci troviamo finalmente d'accordo..!
;o)
Ciao!
BenSG
Scritto da: BenSG | 14 marzo 2006 a 01:27
sono contenta bensg! :-)
anche del tuo appoggio dagobah: gran bel nick, davvero! :-)
Scritto da: ava | 14 marzo 2006 a 12:41