L’attesissimo colossal non mi entusiasmato piu’ di tanto, almeno per ora.
Colpa anche dello shock iniziale di vedere Roberto Giacobbo introdurre l’opera cercando di giustificare la scelta della Rai di mandare in onda una versione piu’ soft del serial (non si tratta di tagli, ma di scene rigirate appositamente in maniera piu’ edulcorata).
Non apprezzo particolarmente la scelta “estrema” di mostrare esplicitamente la violenza della vita dei romani del I secolo A.C., che mi pare arrivare diritta dritta dal successo di The Passion di Mel Gibson, non certo per pruderie ma perche’ ritengo da sempre l’allusione piu’ efficace dell’immagine mostrata: per esemplificare, nella versione italiana si intravede per un attimo uno schiavo marchiato a fuoco sul volto, presumo che nella versione integrale si sia indugiato molto su questo gesto che pero' non avra’ mai la portata emotiva dell’evocazione dell’accecamento di Michele Strogoff nell’omonimo sceneggiato Rai della fine degli anni’70, dove ci si fermava su un angosciante primo piano della lama incandescente della spada.
Non posso certo essere d’accordo con la versione censurata della Rai, che oltre alla violenza limita le scene di sesso, (che faranno mai vedere, quei bacchettoni americani, l’hard-core in prima serata?) la motivazione allude alla morale cristiana che non vedo proprio cosa centri dato che l’azione si svolge un secolo primo della nascita di Cristo; credo che il vero motivo per cui in Italia certe cose non possano essere mostrate e’ che ancora vige l’ideale storico fascista (senza nessuna implicazione politica) della grandezza romana.
Altra delusione e’ stato nel finale dell’episodio: Cesare attraversa il Rubicone senza pronunciare la mitica frase Il dado e’ tratto, non so se sia stata scartata perche’ non suffragata da prove storiche, ma il fanciullo pescatore che guarda attonito il passaggio delle truppe senza spostarsi di un millimetro appartiene a un ideale romantico, ma scarsamente veritiero, per cui c’e’ sempre un ignaro spettatore mentre si fa la Storia.
Non voglio nemmen pensare che nell’ultimo episodio mi pugnalino Cesare sui gradini del Senato senza fargli pronunciare il Tu quoque Brute filii mii!
Altra cosa che mi ha disturbato sono state i volti scelti per impersonare gli antichi romani: Lucio Voreno sembra il sosia di Putin, sua moglie Niobe e’ un’attrice indiana, certamente bellissima, ma che ha poco a che spartire con l’iconografia della donna romana; Marco Antonio, poi, ha la faccia da tontolone, dopo che decenni di cinema ce l’hanno mostrato con il volto altero di Richard Burton o Marlon Brando.
La cosa veramente mirabile di Roma in realta' sono i titoli di testa: non sono ancora riuscita a scoprire il nome del genio che li ha realizzati, ma mi pare di vedere la stessa mano che ha creato i titoli di Carnivale e Desperate Housewives: il tratto distintivo di questo artista e’ l’animazione di opere d’arte inerenti al tema del telefilm: se in Carnivale tutto partiva da un mazzo di tarocchi, in Desperate Housewives si ironizza con celeberrimi quadri che rappresentano delle coppie, da Adamo ed Eva ai Coniugi Arnolfini, mentre in Roma tutto nasce dai graffiti e dalle pitture parietali di Pompei: stupenda la Medusa a cui i capelli serpentini si staccano dal muro per agitarsi.
non l'ho visto, purtroppo; ma le mie passate esperienze con i serial storici americani (anzi, con tutto il cinema americano di argomento greco-romano, con l'unica, ovvia eccezione di Spartacus) sono state disastrose. Mentre meglio a mio parere hanno di solito fatto i francesi (es. la recente versione di Les rois maudits) o anche noi italiani (ricordi l'Odissea e l'Eneide?) Sullo storico, anche registi discreti come Ridley Scott sono malamente inciampati.
Parlando di romani, mi piacerebbe sapere la tua idea sul Caligola di Tinto Brass, che ho visto in edizione inglese. E' vero, come credo, che non esiste un'edizione integrale italiana (e se sì, perché?). Tra quel film e l'ultima serie brassiana, che si interessa solo di culi, per quanto ben fatti (i culi, non i film), c'è a mio parere un abisso.
F
Scritto da: scrittore1815 | 20 marzo 2006 a 17:57
L' ho registrato ma non sono ancora riuscito a vederlo...sono curioso.
Scritto da: roy | 20 marzo 2006 a 19:16
Ottimo post come sempre Avag. Quello che avrei voluto scrivere io ieri, ma non mi è riuscito. ;o) P.S. I titoli di testa li ho persi. :o( Bellissimi quelli delle altre due serie che hai citato.
Scritto da: Emanuela | 21 marzo 2006 a 12:16
manu, di la verita': te li ha fatti perdere Giacobbo i titoli di testa! ;-)
cmq son contenta che condividi il giudizio.. :-)
roy si lascia vedere e poi un ripassino di storia fa sempre bene..
scrittore, non sono molto esperta di Brass quindi ho consultato per te il divino Mereghetti: dice che il dvd integrale lo trovi sotto il titolo di Io, Caligola
Scritto da: ava | 21 marzo 2006 a 13:31
Ho visto la prima puntata e l'ho trovato deboluccio proprio. Il problema è il solito: credo che a parte Kubrick e qualche altro sparuto regista, nessuno sia mai riuscito a rendere bene con concretezza e realismo il senso dell'Impero Romano e di Roma (già il titolo del tf mi fa storcere un po' il naso, pare voglia fare il semplice e accattivante insieme - specie per quella reclame pomposa e altisonante quando pronuncia... ROOMA).
Non so se sia un problema mio (certo che guardare questo episodio dopo la prima parte del monumentale esame di latino fa un certo autolesionismo :P ) ma tendo quasi sempre a storcere il naso nei confronti di queste "riesumazioni" tv-cinematografiche del mito del mondo romano. è un mondo troppo... imbevuto di cultura, troppo grosso, alto, e al contempo "lontano" (in senso di profondità, non di significati e valori ovviamente)che difficilmente si sposa - credo - a uno strumento plateale e mediatico come la TV (oddio sento che sto facendo dello snobismo spicciolo da intellettualoide umanistico).
cmq resto dell'idea che ritrarre davvero bene il Roma sia compito difficilissimo. e il tf in questione mi pare che abbia proprio sbagliato il tiro
e sono d'accordo: l' "alea tracta est" ci voleva. ahò, noi Gaio Giulio - come tutti gli altri - lo conosciamo dagli scritti... se mi si tolgono pure i "momenti chiave" dell'interpretazione e ricezione "mediatico-libraria" che ne riceviamo noi moderni... questi romani mi diventano robetta sciacqua alla SPQR vanziniano.
p.s. scusa il papiro - è che credo di sentire un po' la questione per i miei recenti studi... :P
Scritto da: Noodles | 21 marzo 2006 a 18:50
papiro piu' che ben accetto Noodels, soprattutto perche' conferma i miei polverosi ricordi scolastici di latino... :-)
ma non era alea iacta est?
Scritto da: ava | 22 marzo 2006 a 17:55
mi sa che era proprio iacta, tracta è trattato mmmh
ciò la dice lunga sulla mia preparazione d'umanista fino -_-"
Scritto da: Noodles | 23 marzo 2006 a 17:29
colendissimo, non si tratta che di un lapsus calami..
;-)
Scritto da: ava | 23 marzo 2006 a 19:45
suggerirei la versione più popolare "dadum tiratum est!" (in americano hollywoodiano "the fucking dices are thrown!"); anche se iacta, in realtà, ben corrisponde all'italiano gettare e la traduzione più corretta, al di là del classico "il dado è tratto", sarebbe "le sorti sono gettate". Anche Berchet, nel suo "Giuramento di Pontida" dice "ora il dado è gettato", mica "ora il dado è tratto".
Tornando a Io Caligola, credo che questo DVD sia mitico e introvabile come l'Araba Fenice. D'altronde, dai cataloghi sembra che duri 130 minuti (la versione in cassetta dell'Espresso dura 118 minuti) mentre la versione integrale americana dura circa 150 minuti. Il che mi conferma nella mia idea che non esista una versione integrale italiana di "Io Caligola"...sigh
Scritto da: scrittore1815 | 24 marzo 2006 a 10:50
in effetti il dado e' tratto e' piuttosto aulica come traduzione: risalira' al Monti o alla sua cerchia..
per Caligula, che e' il titolo originale del film di Tinto il Mereghetti da coopme lunghezza 154' e dice che la versione integrale gira solo in dvd
eviterei per principio le cassette allegate ai giornali: son soldi gettati per la pessima qualita' del riversamento e chi dirige queste opere editoriali non hacerto idea dell'esistenza di varie versioni..
Scritto da: ava | 26 marzo 2006 a 20:17
Quindi sembra che il Mereghetti si riferisca ad una versione realmente integrale in italiano...chissà dove mai sarà, bah...
quando ero giovane, usciva ogni anno il Grazzini, nell'UniversaleLaterza; all'epoca, Mereghetti scriveva su Linus,non era male, ma i suoi annuari non li ho mai comprati
quanto alle versioni "in allegato" ti dò perfettamente ragione. due esempi, film di Ken Loach pubblicati anni fa da Repubblica:
Riff Raff, di una qualità veramente pessima, quasi inguardabile
Hidden Agenda,incredibilmente tradotto L'agenda nascosta, mentre il titolo in inglese ha tutt'altro significato
Scritto da: scrittore1815 | 26 marzo 2006 a 21:34
tra i dizionari attualmente in commercio il Mereghetti e' forse il migliore anche perche' cerca di dare info sulle versioni tagliate o colorizzate che girano in tv
magari in qualche dvdstore online lo recuperi caligola..
Scritto da: ava | 27 marzo 2006 a 13:14
non glielo hanno fatto dire "tu quoque" a Cesare
Scritto da: brugoa79 | 30 giugno 2006 a 19:09
ci avrei scommesso. brugoa!
Scritto da: ava | 01 luglio 2006 a 15:24
"Caligula" in dvd esiste in versione integrale, di 156 min. In inglese, non in italiano, però. In italiano esiste soltanto la versione di 130 min. in dvd della Medusa. Nella versione integrale ci sono tutte le sequenze. Sia quelle girate da Brass, che quelle fatte girare da Guccione (come la scena lesbica fra Anneka Di Lorenzo e Lori Wagner). Il cast è stupendo. Si va da Malcolm McDowell, a Peter O'Toole, sir John Gielgud, Therese Ann Savoy, Helen Mirren, Leopoldo Trieste. La "mitica" versione integrale in italiano esiste però è quella doppiata dopo Cannes nel 1979, uscita, sequestrata e mai più ripresentata. A parte un passaggio televisivo su Rete 4 negli anni ruggenti delle televisioni private prima dei "bollini" e delle censure. Non so se Rete 4 ne possegga ancora i diritti. Purtroppo in dvd l'unica versione è quella tagliata e rimontata, addirittura con un commento musicale diverso. Se qualcuno vuole acquistare la versione in inglese potere rintracciarla, come ho fatto io, su http://www.videociak.net
Scritto da: cinemaclassic | 26 novembre 2009 a 14:39