Luigi Di Santo, professore milanese, torna nel paese natale in Puglia per discutere la vendita di una proprieta' assieme ai tre fratelli: il maneggione Michele, il giovane Mario ed il burbero fratellastro Aldo. I tesi rapporti familiari saranno complicati dall'omidio dello strozzino Tonino, di cui i fratelli Di Santo potrebbero essere responsabili.
Interessante ma fondamentalmente irrisolto, il lavoro di Rubini trova molta difficolta' nel legare il lato noir della vicenda e la storia intima di Luigi, spedito in gioventu' a studiare a Milano per dissidi con il padre, che improvvisamente si ritrova a dover fare i conti con le proprie radici.
Ho trovato piu' interessante l'evoluzione della vicenda personale del protagonista mentre il giallo mi pare una parte un po' posticcia del plot, che insegue la moda del rinato film di genere e per questo motivo il finale non mi ha convinto perche' troppo "buonista" con l'appianamento di tutte le divergenze familiari.
Bella la prova di Bentivoglio, convincente Venturiello, mentre Solfrizzi e' televisivamente sopra le righe, geniale Rubini (forse da sempre piu' bravo come attore che come regista) nel dipingere il laido Tonino.
In ogni caso il regista si dimostra un buon costruttore di atmosfere morbose ed il finale in treno con Luigi che racconta tutto (?) alla compagna e la sua voce e' oscurata dal rumore del treno che viaggia nei giochi di chiaroscuro delle gallerie e' strepitoso.
Perfettamente d'accordo con il post: facendo a meno del lato noir (?) della vicenda sarebbe potuto diventare un film strepitoso.
Scritto da: Wick | 02 marzo 2006 a 22:46
sono globalmente d'accordo (vedi post da me)
acute osservazioni alcune
Scritto da: bonekamp | 03 marzo 2006 a 10:04
Bel film, l'unica cosa che centrava poco era la compagna...
Scritto da: roy | 03 marzo 2006 a 12:45
wick e bonekamp, sono lieta che si concordi sul giudizio
roy la compagna, cioe' la Gerini era totalmente inutile..
Scritto da: ava | 03 marzo 2006 a 16:27
A me pare un film ottimamente girato ma purtroppo scritto male. Il giallo di provincia credo sia il perché di tutto il film, e casomai si poteva ridurre, o eliminare, o integrare meglio la prima parte. Cmq ripeto: cattiva sceneggiatura - ci sono personaggi incongruenti, o inutili, o mal costruiti - e ottima regia.
Scritto da: dm | 19 marzo 2006 a 10:34
sicuramente c'e' un problema di scrittura che rende incongruenti le due parti: probabilmente puntare decisamente solo su una, il giallo o il ritorno alle origini avrebbe dato magggior forza al film, concordo sulla bella regia, dm
Scritto da: ava | 19 marzo 2006 a 12:01