Apparentemente il film sembra un classico, robusto lavoro di mestiere di genere legale ispirato alla prima azione di categoria contro le molestie sessuali avvenuta in America negli anni '80; ma la regista Niki Caro ibrida le scene legali con gli episodi in discussione, mostrando e non raccontando i torti subiti dalle prime donne impiegate nelle miniere a cielo aperto d'America, sottolineando il senso di denuncia del film. Su questa base si innesta la storia della protagonista, Josie Aimes, la cui vicenda e' emblematica per raccontare il cammino delle donne verso l'acquisizione dei diritti piu' elementari: stuprata a sedici anni da un professore, Josie decide di tenere il bambino, nonostante questo le costi il disprezzo della famiglia, si sposa con un uomo violento da cui fugge per tornare a casa ed impiegarsi nelle miniere del Minnesota: il lavoro rappresenta finalmente la possibilita' di riuscire a mantenere se stessa e i due figli, ma oltre alla fatica della miniera Josie deve subire gli abusi dei colleghi maschi (una volta tanto per abuso non si intende solo la violenza sessuale) e dopo una vita di soprusi Josie non puo' che mettersi in gioco intentando un'azione legale contro la compagnia che appoggia il maschilismo imperante.
Sicuramente la pellicola mostra qualche incertezza e qualche lungaggine di troppo, ma il valore di denuncia e' molto forte, soprattutto se si pensa che la situazione raccontata risale a nemmeno vent'anni fa, in quell'America che oggi si fa paladina della democrazia a destra e manca.
Charlize Theron si candida al suo secondo oscar, questa volta senza imbruttirsi come in Monster: personalmente ho trovato la sua prova attoriale piuttosto accademica e non coinvolgente: molto piu' interessante Frances McDormand, candidata come migliore attrice non protagonista per uno dei ruoli piu' amati dall'Academy, quello della malata terminale.
Rimarchevole la presenza in punta di piedi di Sissy Spacek che riesce sempre a bucare lo schermo.
Un film veramente intenso.
Me lo sono anche sognato...
ciao
Scritto da: tozzi | 24 febbraio 2006 a 10:20
un incubo o romanticismi con la theron?
:-)
Scritto da: ava | 24 febbraio 2006 a 13:38
La Spacek, in effetti, fa parte della ristretta cerchia delle attrici-attrici. Cioé col fisico d'attrice. Nate attrici. Insomma. Attrici.
Scritto da: angelocesare | 24 febbraio 2006 a 13:45
se non erro vuoi dire che e' un attrice? :-D
scherzi a parte, angelocesare, e' davvero una grande!
Scritto da: ava | 24 febbraio 2006 a 13:49