C'e' una strana dicotomia nel prototipo della bionda imposto dal cinema classico hollywoodiano: potremmo parlare di una bionda europea, bellezza algida ed elegante, modello che parte da Greta Garbo per sensualizzarsi in Marlene Dietrich e incarnarsi nella favola reale dell'americana Grace Kelly che diventa Principessa di Monaco.
Dall'altro lato c'e' la bionda americana: platinata, erotica, peccaminosa che sconta anche nella vita personale le scelte "estreme" del suo personaggio: la bomba del sesso Jean Harlow scompare a soli 26 anni, una fine prematura come quella di Marilyn Monroe, l'attrice che ha trasformato in mito la figura della bionda svampita e in mezzo c'e' Lana Turner, torbida bellezza la cui vita fu melodrammatica quanto i film a cui prese parte.
Nata a Wallace, nell'Idaho l'8 Febbraio 1921, Julia Jean Mildred Frances Turner e' costretta a lasciare la citta' natia nel 1930 perche' il padre minatore e' rimasto ucciso durante una rapina.
Si trasferisce in California dove a soli quattordici anni viene notata per la sua bellezza ed inizia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo. Il debutto cinematografico ufficiale e' nel 1937 in Vendetta di Mervyn LeRoy; la consacrazione avviene nel 1941 con Le fanciulle delle follie ispirato al mondo delle Ziegfeld Folies.
Nel 1946 e' Cora ne Il postino suona sempre due volte e mentre per Clara Calamai in Ossessione (versione italiana del testo di Cain) la nota dominate del colore degli abiti era il nero, per lei e' il bianco.
Nel 1948 e' una perfida Milady ne I tre moschiettieri di George Sidney (quello con Gene Kelly nella parte di D'Artagnan).
Nel 1952 e' l'attrice alcolizzata nel melodramma che Vincent Minelli dedica al mondo del cinema, Il bruto e la bella.
Star di prima grandezza della MGM, la carriera di Lana Turner viene definitivamente consacrata da una nomination all'oscar per I peccatori di Peyton del 1957 e riesce a reggere l'urto del delitto Stompanato: la bella attrice che nella vita colleziono' moltissimi amanti e sette mariti, dal 1957 si accompagna con Johnny Stompanato, gigolo' e affigliato alla famiglia del boss mafioso Mickey Cohen. Tra feste ed alcol il legame tra i due finisce in tragedia: il 4 aprile 1958 Stompanato viene pugnalato a morte in casa della diva. La colpa dell'omicidio se la prende la figlia minorenne di Lana, Cheryl Crane, che avrebbe difeso la madre maltrattata dal manesco fidanzato, ma il giallo non e' mai stato effetivamente chiarito.
Uno scandalo simile avrebbe potuto distrugere qualsiasi carriera invece l'anno seguente Lana Turner e' protagonista di uno dei piu' bei melodrammi di Douglas Sirk, Lo specchio della vita, dove nel rapporto conflittuale tra madre e figlia si puo' ritrovare parte della vicenda personale dell'attrice.
Nei primi anni sessanta da buona prova di se' in melodrammi che sembrano giocare con il suo burrascoso passato, come in Ritratto in nero dove interpreta una donna senza scrupoli che induce l'amante , medico del vecchio e ricco marito a far fuori il consorte.
Sul finire degli anni sessanta l'attrice abbandona il cinema e si dedica prevalentemente al teatro.
Lana Turner scompare il 29 Giugno 1995.
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Bella, bella, bella !
Scritto da: Tom | 09 febbraio 2006 a 08:24
Mitica Lana. E poi beh, per chi ama Ellroy... ;o)
Scritto da: Emanuela | 09 febbraio 2006 a 12:50
una vita "da cinema", manu!
bella e pericolosa, tom!
Scritto da: ava | 09 febbraio 2006 a 13:35
Adoro Lana Turner! una delle icone del cinema hollywoodiano classico. Lo specchio della vita e Il bruto e la bella li avrò visti migliaia di volte.
bella, algida, affascinante eppure anche "familiare" e materna. o quanto meno più "borghese" delle dive marilyn e harlow o garbo.
ma allo stesso tempo, come scrivevi, segnata quasi paradossalmente da una vita ancora più... divistica, in senso nero però.
Scritto da: Noodles | 13 febbraio 2006 a 04:20
noodles, hai ragione: una dark lady materna, piu' unica che rara! :-)
Scritto da: ava | 13 febbraio 2006 a 11:56