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25 gennaio 2006

Commenti

Sai che ti dddico?

Amme' questo film mi e' pppiaciuto :-))

P.S.
Credo che non lo registrero' mai quando passera' in TV :-P

Ciao :-)

:-DDD
ma la neve ti ha dato alla testa?
;-)

L'ho molto amato, soprattutto perchè l'intolleranza verso l'omosessualità è del tutto marginale e ci si concentra sulla storia d'amore, omosessualità a parte.
Una storia tra due uomini che ragionano da uomini, parlano raramente del loro rapporto e più che parlare agiscono, si dimostrano le cose con i fatti.
Di più ancora mi è piaciuto per il modo che aveva di mostrare i sentimenti, la stessa pudicizia di Mangiare Bere Uomo Donna o Tempesta di Ghiaccio. Mi ha proprio convinto.

Pienamente d'accordo... ma noi lo sapevamo già ;-)

Ciao!

ciao giuseppe! :-)

gparker a me il film non convince, pero' devo ammettere che come modello di amore maschile regge e' quello che intendevo con lati abitudinari dell'amore: una storia di affetti quotidiani.

Mi sembra un giudizio troppo negativo il tuo... A me è sembrato un film certamente importante ma freddo, non coinvolgente (quasi che il regista avesse il timore di cadere troppo nel sentimentalismo). A sorprea, ho trovato Heath Ledger molto bravo

mi sa che hai ragione leo: in questo periodo sono una vecchia brontolona acida! :-)
pero' anche io ho gradito la prova di Ledger

secondo me se uno lo legge come film che deve sdoganare non regge davvero. ma credo invece che gli intenti del regista fossero di raccontare semplicemente una storia d'amore e di perdita, un ritorno impossibile a una felicità perduta.
da questo punto di vista, secondo me, il film è bellissimo.

e' vero il concetto di sdoganamento di amori non "convenzionali" manca e questo e' un punto a favore del film ma il resto non mi convince cmq..

“«Penso che ognuno abbia nel cuore una Brokeback Mountain», ha dichiarato il regista «È il posto segreto dove tornare, la cosa che più cerchiamo e mai troviamo. L'ultima illusione, ma anche l'ultima ragione di vita: il sogno di una totale e onesta relazione con l'altro».”

Non concordo per niente il commento di ava, non credo sia importante andar a cercare cosa il film (o meglio ancora il libro) non racconti, il materiale presentato in due ore è già molto e molto doloroso.
non so cosa intendi per scarso sviluppo psicologico, i due personaggi ci vengono presentati e caratterizzati chiaramente, al termine della vicenda non sono più loro, entrambi elaborano in modo differente la propria diversità. Il contesto culturale rallenta questo processo, uccide chi prova a svelarsi e isola chi si arrende.
L'episodio a cui assiste Ennis da bambino è forse quello che mi fa più rabbia, cosa sarebbe successo se il padre di Ennis non lo avesse educato/spaventato con quella visione? Non avrebbe accettato la proposta di convivenza di Jack? Non avrebbe accettato la propria condizione? No avrebbe cercato la propria verità e libertà?
Sì, anche durante la mia proiezione del film la gente rideva e bisbigliava "che schifo", ma sai, io abito in provincia, nel Wyoming italiano e anche questo mi ha fatto rabbia, perchè la gente non capisce, non vuole capire, il film denunciava proprio quelli come loro che ridono dei sentimento altrui, il razzismo, la loro superiorità dettata da non so cosa, forse dal bel vestire e non se ne sono accorti. Ho notato due cose, che le risate esplodevano per sdrammatizzare l'imbarazzo, che ha ridere erano le ragazze.
Quello che più mi dispiace è la generale convinzione che sia una storia gay, da relegare a quella sfera, senza confrontarsi, il pensiero vigliacco "non mi riguarda, non ci penso, meglio non pensarci”, ma avete visto tutti che non è così.
Inutile che vi sottolinei la mia convinzione verso Brokeback Mountain, qualcuno dice che la prima parte sfiori il lirismo e forse è vero, la seconda è più difficoltosa e monotona, segue lo stesso ritomo degli animi dei protagonisti.
Dopo tanta inconsistenza cinematografica finalmente un film silenzioso e semplice. Doloroso e necessario. Voglio azzardare anche una visione più analitica:i personaggi del film sono due, uno muore, l'altro vive. Provate ad immaginarli come due aspetti della stessa personalità. Allora forse non è l'illusione che uno aspetta e per cui sta male. E' la terribile consapevolezza, che una parte di sè è morta per propria stupidità e per stupidità e cattiveria degli altri. Rimane ancora in piedi una parte di sè. Ma come?

ale, la tua difesa e' sentita e convincente: pure io sto in provincia e qualche risatina (maschile!) e' scappata ma meno cretine di quelle che descrivi tu.
Sai che cosa non mi 'e piaciuto del film in realta'? il fatto che per tutta la vita i due abbiano inseguito la brokeback mountain segreta di cui parla il regista: ormai saro' una vecchia acida ma credo che nella vita sia necessario andare avanti: ti immagini basare tutta la vita su un amore estivo dei vent'anni?

hai centrato il punto: vivere per un attimo ciò che la vita ti potrebbe offrire, ciò che realmente sei, vivere,
è un'occasione, un occasione che a volte solo ti sfiora e che purtroppo non tutti a capita, ma che occasione !!
E poi..., poi dimenticarsene, lasciar perdere, perchè è doloroso, perchè è faticoso,
Sai, ho e ho avuto amici meravigliosi, dall'animo sorprendente, ma intrappolati dalla severa educazione, dai doveri e dai pregiudizi.
E non sto parlando di omosessualità, credo che anche tu abbia incontrato persone come Ennis, che in un attimo di sconforto ti hanno confessato sentimenti che mai avresti creduto, per poi chiudersi nuovamente e sparire. (vediamo Ennis che se ne va senza risolvere nulla alla fine del loro litigio)
Non ce la fanno, anche perchè spesso sono persone "oneste" e gli impegni presi con la vita vanno rispettati (Ennis e Jack sono anche due padri)
Ecco, è quell'animo intrappolato che mi fa rabbia: quella Brokeback Moutain che c'è in ognuno di noi che lentamente lasciamo morire, lasciamo venga uccisa. E' la mia Brokeback Mountain che all'improvviso, dopo anni, è tornata a palpitare e mi fa disprezzare tutte le piccole fragili maschere dei miei incontri quotidiani, amici, colleghi...
E' la mia Brokeback Mountain che non vuole morire.

la mia visione e' diversa: piu' che dimenticarsene, lasciar perdere per la fatica, semplicemente si cresce o si cambia: Ennis e Jack diventano padri non per scelta ma perche' ci si trovano (per Jack la paternita' e' l'assicurazione di un futuro tranquillo)
Penso che in fondo tu ami questo film per le ragioni per cui non lo tollero: il coraggio di prendere in mano la propria vita: credo che Ennis e Jack continuino a vedersi per "rinfrescare" quel ricordo di liberta' e pienezza di se' vissuti un'estate lontana: questo per me non e'amore ma un ripiego.

Hai fatto centro un’altra volta. È proprio il sogno della prima parte che mi commuove e la vigliaccheria che ne segue che mi fa rabbia. Trovo molto bello il protagonismo della natura che sembra prendere per mano i due (“love is a force of the nature”) ed insopportabile il naufragare che ne segue, che distrugge le vite loro e di chi li circonda. Ma questo accade, metafora estrema nel film, ma realtà nelle nostre città multietniche: non è così per chi si ama ed appartiene a razze diverse, non è così per chi appartiene a religioni diverse ? Non accade anche sotto i nostri tetti ?
Tolto dal quotidiano ed inserito in un ambiente libero, l’uomo è libero.
Riposto nel proprio contesto, fatica ad esserlo o addirittura non lo è.
Ma perché ? !!!!
E’ questo che non sopporto, il film ha semplicemente raccontato qualcosa che è successo, che succede e che continuerà ad accadere. Hai ragione, io amo questo racconto, perchè vorrei che se ne traesse forza, perché così non va bene.
Poi certo, dipende dal proprio vissuto.

tu parli del racconto quindi probabilmente conosci anche il testo da cui e' tratto, che io invece non ho letto
Capisco quello che provi e che il film ti suscita, pero' io resto dell'idea che bisogna lottare sempre e cmq per la propria liberta' quindi non accetto la rassegnazione di questa storia

p.s. adoro questa discussione! :-)

Meno male, mi ero accorto di essere stato un tantino pesante, ma come si può buon ben intuire, la conoscenza di sé e l’è espressione di sé mi stanno molto a cuore. Non solo è ambizioso arrivarci, è ambizioso il solo percepirle, figurati il mantenerle. Ma come dici tu, bisogna ! Ma non tutti siamo così forti e gli ultimi anni li trovo tutt’altro che liberali. Solo la natura chiama, ma il suo spartito è così semplice da essere snobbato. Il film da una giusta dolorosa morale alla rinuncia, spero avrà un grosso richiamo di pubblico, anche molto di più di quel che merita, perché la rabbia e lo sconforto, che genera fanno solo bene ! Già queste diffuse discussioni telematiche mi consolano.

Ciao a tutti!
Ho visto il film due giorni fa, e devo dire che in un certo modo mi ha toccato. Non per la vicenda in se, ma per quel concetto di "Brokeback Mountain' di cui si parlava. Ho avuto modo di riconoscermi per tantissimi aspetti in uno dei due protagonisti, e posso dire che non è affatto una mancata presa di responsabilità nei confronti della vita. Non è possibile purtroppo decidere per cosa provare amore. Si potrà decidere cosa fare della propria vita, infatti i due protagonisti si sposano rispettivamente.
Si sposano perchè la società li spinge fortemente a farlo, ma entrambi sono perfettamente consapevoli di ciò che provano, di quali sono i reali sentimenti che dal profondo si levano. Sentimenti inaccettabili per la morale comune.
Nel film si mette in luce proprio questo fatto. Due persone che basano la propria vita sulla repressione di sentimenti che nascono spontanei e incondizionati perchè ciò che li circonda non ne ammette l'esistenza. Avendo come unico risultato quello di passare un esistenza infelice e priva di motivazioni, e oltretutto scorretta nei confronti degli altri. Si perchè vivere portando una maschera con le persone che ti sono vicine oltre che essere infelice, terribile e pesante è un comportamento maggiormente deprecabile, soprattutto se si tiene conto che i sentimenti di chi ti sta vicino sono genuini e sinceri. Che senso ha una vita fatta anche di cose più importanti come matrimonio e paternità, se il fondamento dei rapporti deve essere la menzogna, la non totale conoscenza reciproca, e il tutto viene vissuto come uno sforzo nel desiderio costante di qualcos'altro.

Quindi un film sul diritto ad amarsi, sul diritto di voler bene a chi ci pare, nel rispetto degli altri. Un amore che esiste, non è pilotabile, e non è forzabile, positivo in quanto tale di qualunque tipo esso sia, perchè risultato di un espressione di affetto per qualcuno o qualcosa, e pertanto non si può negare.
Perchè della ragione di una vita non resti solo l'intimo silenzio di una cartolina.
I sentimenti sono liberi, ci sarà pure un modo per farlo comprendere a tutti.

ale e mauro, avete entrambi ragione pero' la societa'siamo noi e noi la dobbiamo combiare: se nel midwest quell'amore non era accettato ma era cosi' forte da non poter essere spento potevano andare a NY a fare i camerieri,per dire.. non accetto la rassegnazione con cui i protagonisti si adeguano alla morale del luogo e scendono a patti con se' stessi e i propri sentimenti.


Sono perfettamente d'accordo che a lato pratico ci sono un sacco di vie alternative per risolvere una situazione, anche se volte fare certi tipi di scelte non è facile, e dipende molto dal background dell'individuo. (Vedi trauma di Ennis, peraltro legato ad un episodio di omofobia del padre, e quindi riconducibile comunque ad un azione esterna ed ingiustificata sull individuo, che invece di procurare l'agognata virilità del figlio non fa altro che traumatizzarlo rendendolo più fragile e insicuro).

ecco un altro punto che non mi ha convinto mauro: traumatizzato in infanzia sull'omosessualita' la prima volta che un uomo ci prova con te cedi subito? non lo trovo molto credibile...

come avevo scritto in precedenza, dipende dal proprio vissuto
e dalle persone che abbiamo incontrato

Ennis non cade tra le braccia di un uomo alla prima occasione, Ennis e Jack sono accolti e amati dalla nauta che li circonda, vera protagonista della prima parte e s'arrendono ad essa, come giusto sempre dovrebbe essere. Certo, è un messaggio stressato, questo nella realtà non accade......purtroppo ! meno male che almeno il cinema fa sognare

ti ostini a vederla dal tuo punto di vista razionale ed è proprio quello che il film vuole abbattere, i punti di vista,
ci sono delle cose che accadono ed anche il nostro Pirandello in "Non si sa come" ce l'ha già raccontato tempo fa, ma siamo sempre punto a capo

io ho incontrato persone come Ennis, in particolare un amico,
un giorno ha chiesto il mio aiuto, perchè così come era cresciuto non gli bastava più
l'ho amato molto,
ma poi si è arreso
è tornato a chiudersi, erano molte le difese e le certezze che aveva costruito contro le sue paure
avrebbe dovuto smantellarle una ad una
non ce l'ha fatta, non sono stato in grado di aiutarlo
e questo a distanza di anni mi fa ancora soffrire.
il personaggio di Ennis è reale.

e proprio questo che il film ha rinnovato in me
quella rabbia
la rabbia per qualcosa che non capisci, ma accade
che non sai capire e risolvere, spettatore della propria e altrui impotenza,
ma ha rinnovato in me anche il senso della genuina presenza, che non so te, ma io vedo poco in tutti: tutti a costruirsi un personaggio
e non nascondiamoci dietro all'omosessualità, riguarda tutti

incredibile, poco credibile, ma è così, non si sa come.
ma finchè restiamo ciechi, finchè facciamo delle nostre convinzioni la norma, sarà sempre così

uccideremo sempre qualcuno

E' un film vero, che racconta una storia vera, di uomini normali, come tanti. Ed è anche un film di denuncia contro l'intolleranza ed il falso perbenismo, che si annidano dovunque. Film da vedere e che potrà farci riflettere e crescere.

Che film..
Uno dei più belli e intensi che abbia mai visto.
Lo consiglio a tutti, soprattutto a chi non piacciono i gay.

"ma poi si è arreso
è tornato a chiudersi, erano molte le difese e le certezze che aveva costruito contro le sue paure
avrebbe dovuto smantellarle una ad una
non ce l'ha fatta"

hai ragione Ale
spesso siamo noi i maggior nemici da cui guardarsi
siamo noi che per logiche inconsce, dovute magari al periodo dell'infanzia, ci costruiamo dei muri, delle difese e delle certezze che da una parte ci rassicurano ma da un'altra ci limitano e ci fanno star male.
Affrontarle forse fa ancora più male perchè ci sembrerà di perdere dei punti di riferimento ed abbiamo ancora più paura, ed è proprio per questo, magari così come ha fatto il tuo amico, decidiamo che è meglio non combattere queste nostre costruzioni e ci adattiamo. è difficilissimo cambiare le basi di noi stessi, del nostro pensiero, abbiamo paura di perderci e di non sapere più chi siamo.
Il fatto è che quando arriviamo ad esserne coscienti possiamo anche decidere di non cambiare niente ma solo se non stiamo poi così male e già esserne venuti a conoscenza ci può aiutare a capire ed a cambiare piccole cose di noi. Ma se stiamo male non potremo più prendere in giro noi stessi: abbiamo individuato la strada per risolvere il problema, siamo noi gli artefici della nostra felicità.

Sono uscito dalla sala con l'amaro in bocca. Sembrava una "prova" di film: tornate domani, abbiamo scherzato.
Un fim in embrione. Le figure femminili ne escono a pezzi, se si eccettua la mamma di Jack, l'aspetto psicologico dei due uomini non è tracciato , quando sono insieme si fà fatica a percepirne l'amore reciproco. Comunque hanno un'esistenza da "quasi perdenti" , incapaci alla fine di avere una vera identità, in un verso o nell'altro. Amano più l'idea dell'amore che l'amore stesso. Ennis sembra amare l'altro solo quando potrà unicamente rimpioangerlo. La prima e unica scena di sesso è ridicola ed inverosimile, anche se vuole alludere ai rapporti che potevano intrattenere col gregge.
Gli scenari mozzafiato sono il collante necessario, senza il quale l'impianto non reggerebbe.
Però tornerò a vederlo, magari non ho colto nè bene nè il tutto.

io condivido il giudizio di pietro, ma ricordate che e' un giudizio puramente filmico, quanto dice ale sulla vita reale e' sacrosanto e tutti siamo in qualche modo schiavi delle nostre gabbie mentali, anche su temi che esulano dal sesso omo o etero che sia..

È vero, questa discussione è proprio divertente !
Sì !, perché anch’io sono d’accordo con Pietro, ma gli elementi che riporta sono tra quelli che più mi convincono.
- il film sembra una prova, non dà risposte. A me non piace molto la cinematografia degli ultimi anni, dove tutto è ben delineato, spigato, facile. Alla fantasia è lasciato pochissimo spazio. Riflessioni e discussioni sono impossibili e quindi niente confronto….che bello !! no ?!!, siamo sempre d’accordo su tutto e andiamo a letto contenti…!! (ovviamente sono ironico).
Finalmente un film silenzioso, dove non succede nulla, è una storia d’amore, ma della storia in se non ci viene detto niente, anzi, a noi vengono date solo le conseguenze (che maledetto questo regista, non mi dice perchè quei due si vedono per vent’anni, si amano ?, soddisfano solo delle pulsioni ?, sono annoiati ?, ma insomma ! chi sono ?) be…non lo sanno nemmeno loro, come potrebbe essere concesso a noi.
Le figure femminili ne escono a pezzi come in tutte le società machiste dove la donna è relegata ad un ruolo da spettatrice e non c’è bisogno d’andare nel Wyoming, solo la madre rompe, solo lei scalfisce, ma è stretta nella morsa del contegno (o del marito ?) che le impone di non dimostrarlo apertamente.
Ennis e Jack sono perdenti. Eroi negativi.
La scena di sesso è rude e spiccia, nel libro non ci vengono nemmeno date le poche tenere effusioni del film, anzi il libro lascia intendere che saran sempre crude, perché ?, incapacità ?, imbarazzo ? Il sesso è relegato in poche righe all’inizio e mai più richiamato, semplicemente non interessa, mentre l’unico momento romantico e minuziosamente raccontato nel flash back. Ecco, questa è la critica che muovo al film, quella di aver reso molto più carnale la vicenda. Nel libro spesso ci si dimentica che sono due maschi, sono solo due parole, Ennis e Jack.

beh ale, ci sono tanti film che fanno pensare, anche se in modo differente.. di certo mi hai incuriosito molto e cerchero'l romanzo.. :-)

:-)

Gente del Wyoming - Proulx E. Annie

Il Wyoming, teatro della nostra storia, è incastonato tra ben sei Stati americani: il roccioso Montana, dove nel 1876, a Little Big Horn, si scaverà la fossa il massacratore Custer; lo sconfinato Idaho, magico scenario dello struggente “Belli e dannati” di Van Sant; il monumentale Utah delle lente carovane dei mormoni, di “Ombre rosse” e di “Angels in America”; e, infine, il Colorado, il Nebraska e il South Dakota, terre che da sole evocano una maestosa natura selvaggia, l’epopea western, lo sterminio degli indiani. Ed è proprio nel Wyoming dei primi anni ’60 che si accende l’amicizia tra Ennis e Jack, giovani braccianti semi-analfabeti, ‘poveri, ma belli’.
<<7 ottobre 1998: “The New Yorker” ha da poco pubblicato la malinconica storia d’amore della Proulx, quando, proprio nel Wyoming, a Laramie, idealmente prossima a Brokeback Mountain, due giovani mandriani trucidano lo studente gay Matthew Wayne Shepard.
Ai funerali esplode l’omofobia cristiana, vengono inalberati cartelli del tipo “A Dio i froci fanno schifo”; a New York una grande manifestazione di protesta è segnata da una inaudita repressione poliziesca<<

ah !
sono solo una cinquantina di pagine, si fa prima a leggere il libro che vedere il film ;-)

si sapevo che si trattava di un racconto, sicuramente piu' stringato del film! :-P
per quanto riguarda il resto l'ignoranza non ha tempo, purtroppo!

cmq se ti interessa il tema dell'omofobia al cinema ti consiglio Improvvisamente l'estate scorsa.

vaffanculo a tutti quelli a cui non è piaciuto!!!

vaffanculo a tutti quelli a cui non è piaciuto!!!

'mazza se sei spesso, caro valle il cui IP e' 130.186.252.17, vuoi che vada avanti a render pubblici i tuoi dati?
:-)

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