Che il film sia un'operazione furbetta, lo sostengono anche i puristi che non riconoscono nel film un western perche' ambientato negli anni '60 e non ai tempi della Frontiera e perche' i due protagonisti sono due pecorari anziche' due vaccari, (lasciamo perdere il fatto che sia poi il
primo western gay). Piu' che queste esatte distinzioni accademiche a non convincermi e' lo scarso sviluppo psicologico dei personaggi che mi ha fatto vedere il film come un drammone sentimentale degli anni'50 (anche il nome di uno dei protagonisti, Ennis Del Mar, sembra quello di una pessima attricetta di BMovie).
Ho sentito la mancanza di un approfondimento storico, la resa di un mondo omofobico ancora latente oggigiorno se il film trova difficolta' ad essere distribuito in alcune cittadine americane, che doveva essere ben piu' esasperato quaranta anni fa. Se agli omosessuali veniva riservata una sorte tragica come quella a cui assiste Ennis da bambino (che ha qualche reminescenza di
Improvvisamente l'estate scorsa) mi domando come mai un episodio cosi' traumatico abbia un peso cosi' scarso nell'economia filmica, non necessariamente nel rapporto tra i due amanti ma anche nel fatto che tutti, per lo meno molti, sappiano e facciano semplicemente finta di nulla.
Che qualcosa non scorra perfettamente negli ingranaggi della vicenda lo dimostrano anche le risate certamente non volute che scoppiano in sala, al dila' di qualche spettatore piu' attento al lato morboso della vicenda (ammesso che ce ne fosse uno), il momento in cui la moglie di Ennis scopre la tresca tra i due uomini e' piuttosto ridicolo, forse anche per il fatto che la seppur bravina Michelle Williams sfodera un'espressione attonita, tanto cara al mondo televisivo da cui proviene (per chi non se lo ricordasse era la biondina di
Dawson's Creek) ed anche descrivere la nuova donna di Ennis l'attrice Linda Cardellini, protagonista di
E.R., come una cameriera che vuole prendere il diploma da infermiera non e' stata una scelta geniale.
Scenari mozzafiato e una storia senza scossoni che sdogana i lati abitudinari dell'amore omosessuale: tanto basta per fare incetta di premi.
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