Da quando una notte ha messo in allarme tutta la cittadinanza scambiando (?) la caduta di una ghianda per un asteroide, Chicken Little è lo zimbello della città. Per riscattarsi e riconquistare la fiducia del padre non gli resta che diventare un asso del baseball. Il Piccolo Pollo riesce nella sua impresa ma proprio quella notte un pezzo di cielo gli cade in testa..
Il primo film in 3D della Disney dopo il divorzio dalla Pixar è caratterizzato da una minor raffinatezza dell'immagine digitale compensata da una maggior freschezza della storia.
La necessità della celebre casa di produzione di dimostrare la propria indipendenza creativa dalla Pixar ha imposto un plot più moderno, non complesso ma lontano dalla solita melassa buonista che ha contraddistinto decenni di produzioni Disney.
Ovviamente stiamo sempre parlando di un cartone animato che ha per target principale un pubblico infantile quindi l'assenza di buonismo è estremamente relativa, ma se si fa un confronto tra Chicken Little e il Pesciolino Nemo le differenze balzano agli occhi: entrambi i protagonisti sono orfani di madre, ma se assistiamo alla morte della madre di Nemo, quella di Chicken Little resta un'immagine sfocata sullo fondo e mentre il rapporto tra Nemo e il padre è idilliaco, il Piccolo Pollo deve scontrarsi piuttosto duramente con una figura paterna che non ha assolutamente fiducia in lui; Nemo ha una pinna atrofizzata e nonostante questo è un piccolo grande eroe, Chicken Little non ha menomazioni fisiche evidenti se non la scarsa prestanza fisica ma è un nerd impopolare contro cui si accanisce tutta la scuola e proprio nella parte introduttiva che mostra le angherie che il Polletto e i suoi amici sono costretti a subire dai "popolari" sta la novità cattivella della Disney: per quanto riesca sempre a trovare delle soluzioni geniali, la vita di Chicken Little ha risvolti quasi fantozziani e si svolge sotto lo sguardo indifferente degli insegnanti, che incentivano la competizione tra studenti. La popolarità scolastica è una priorità fondamentale dei ragazzi americani e la satira di questo modo di pensare credo sia tra le cause dell'enorme successo che il cartoon ha avuto negli USA.
Per il resto la pellicola non si distingue dalla concezione moderna del cartone, puntando molto la rivisitazione in chiave comica dei grandi successi della cinematografia; questa volta ci si concentra sul genere fantascientifico e il cartoon diventa un godibilissimo pastiche di film sci-fi, da E.T. ad Indipendence day, dai cerchi nel grano di Signs al più recente La guerra dei mondi, ma l'omaggio più divertente e irriverente è fatto al film con cui Chicken Little si scontrerà direttamente ai botteghini mondiali, il King Kong di Peter Jackson ed è irresistibile la parodia della lotta di Kong con gli aeroplani sull'Empire, che ha per protagonista Pesce.
Due parole sul doppiaggio italiano, più che dignitoso, nostante la presenza decisamente insulsa di Veltroni nei panni del Tacchino sindaco; piuttosto mi risulta incomprensibile il fatto che a tutti gli interpreti è stato tradotto il nome in italiano, anche con risultati carini come il maiale che si chiama Aldino Cotechino mentre il protagonista è l'unico ad aver mantenuto il nome originale inglese.
Recensione pubblicata anche su ImpattoSonoro
Finalmente funziona di nuovoooo!
Ciao :-))
Scritto da: roy | 17 dicembre 2005 a 11:11
Questa cosa del pollo come metafora dell'adolescente americano, c'era già nella serie di Cow & chicken un carone trasmesso su cartoon network assolutamente un-politically correct....deve essere la trasposizione di un modo di dire
certo che deve essere una sfiga uscire con un film cosi' in tempi di influenza aviaria :D
Interessante che la Disney continui con questa costante degli orfani, che del resto era una fissa del suo fondatore (orfano anche lui se non erro)
Scritto da: spider | 18 dicembre 2005 a 11:06
arghhh! spider la frase sugli orfani dimostra che NON hai letto la mia recensione: facevo tutto un distinguo tra Nemo e Little Chicken!
come sopportero' questo dolore?
;-)
Scritto da: ava | 19 dicembre 2005 a 12:31
ma io l'ho letta la recensione :(
...rimbambimento senile?
no, a parte gli scherzi ho inteso i distinguo e ho capito che il film è meno buonista del solito (malgrado Veltroni :D)
Sta di fatto che sempre di orfani trattasi...
forse che alla Disney hanno problemi a disegnare mamme?
Scritto da: spider | 19 dicembre 2005 a 18:25
bravi spiderino che ripete le lezioncina! :-*
in effetti l'unica mamma disneyana che mi viene in mente e' l'elefantessa di dumbo.. :-/
Scritto da: ava | 19 dicembre 2005 a 18:32
...e pure l'elefantino aveva qualche casino familiare...
Scritto da: spider | 19 dicembre 2005 a 19:29